La bagarre è aperta. RAI e RCS si stanno confrontando da settimane sulla cessione dei diritti TV del Giro d’Italia. Una battaglia fatta di giochi al rialzo e critiche al servizio offerto dalla TV di stato che riguarda direttamente i due numeri uno delle rispettive strutture.
Da una parta Urbano Cairo, patron di La7 e di RCS Sport, scafato uomo d’affari alla ricerca del massimo risultato possibile in termini economici e di visibilità.
Dall’altra Auro Bulbarelli, nuovo direttore di RaiSport che ha espresso diversi dubbi sul rialzo imposto da Cairo: “Raisport farà l’impossibile. Dipenderà dalla struttura acquisizione diritti Rai e la cifra è molto, troppo alta. Cercheremo un compromesso” ha spiegato Bulbarelli. “Dovremo capire, confrontarci, ragionare in termini di media value, con in mano gli ascolti degli ultimi anni. Dobbiamo capire se è una richiesta che possiamo soddisfare e soprattutto perché ha avuto un’impennata così significativa”,
In tempi in cui la Ciclismo Cup affibbia agli organizzatori italiani i costi di produzione e distribuisce gratuitamente le proprie immagini a Rai, social e siti internet, RCS Sport chiede ben 18 milioni di euro per la concessione alla Rai dell’intero pacchetto del ciclismo.
La domanda posta da Bulbarelli, sulle motivazioni per cui Urbano Cairo abbia deciso di far salire alle stelle il valore dei diritti TV del Giro d’Italia e delle altre grandi classiche firmate da RCS Sport, potrebbe avere una risposta molto semplice.
La storica rivale della Rai, il gruppo Mediaset non è interessato all’acquisto dei diritti Tv del ciclismo, mentre Sky e Discovery hanno fatto trapelare solo un timido interesse. Sulle Pay-TV, infatti, il ciclismo verrebbe trasmesso con le stesse modalità della Formula 1: il Giro andrebbe su una Tv a pagamento con l’obbligo di trasmetterne una parte in chiaro. Sky potrebbe sfruttare il canale 8 del digitale terrestre mentre Discovery avrebbe a disposizione Nove e DMax.
Ma a motivare il comportamento di Cairo potrebbe essere l’interesse a portare il ciclismo sui canali di sua proprietà o che potrebbero diventarlo a breve. Oltre ad essere il proprietario di La7, infatti, Cairo sarebbe a capo di una cordata intenzionata a rilevare il canale “Bike Channel“. Un canale che ha già dimostrato il proprio potenziale sulla piattaforma a pagamento ma che potrebbe fare il grande salto sfruttando lo stallo sui diritti Tv del Giro d’Italia e l’entrata di un investitore di assoluto primo piano come Urbano Cairo.
Insomma, la bagarre è solo all’inizio: il braccio di ferro tra Rai e Rcs potrebbe, per una volta, fare bene all’intero ciclismo dando una svolta alla visibilità e alla qualità dei servizi dedicati al mondo delle due ruote.
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