Per questo fine settimana si è dovuto accontentare di vedere il proprio nome scritto nell’elenco degli iscritti ma non ha potuto salire in bicicletta. Nel frattempo il ciclismo italiano si misurava nel fango del ciclocross oltre che nel pantano dei regolamenti contrastanti con le norme UCI.
Marco Brenner resta al palo anche a Gorizia con l’unica differenza che, rispetto a Faè di Oderzo, le istanze della Autozai Contri Omap non sono state nemmeno prese in considerazione dal presidente del Collegio di Giuria.
Intanto dalla Germania arriva forte la protesta della BDR, la federazione ciclistica tedesca, che ha già annunciato di scrivere alla FCI e all’UCI per chiedere una relazione sull’accaduto e per difendere il diritto a gareggiare del proprio tesserato.
“Da parte nostra ci batteremo affinchè venga cambiato questo regolamento assurdo non per noi ma per la crescita dell’intero movimento giovanile italiano. Si tratta di una battaglia che porteremo avanti aldilà del Caso Brenner” ha già annunciato il presidente della Autozai Contri Omap, Enrico Mantovanelli.
In questo clima sabato prossimo Renato Di Rocco è atteso alla tradizionale festa di fine stagione del Comitato Regionale Veneto dove, a margine delle premiazioni, non mancherà il confronto anche su questo punto.
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