Natale rende tutti più buoni. E la FCI ha aperto le porte agli stranieri. Anzi, non solo le porte, anche i portoni, i portoncini e le porticine delle cantine. Lo spirito natalizio deve aver influito sulle scelte del Consiglio Federale e dell’ufficio di Presidenza ma sta di fatto che a stagione ormai prossima ad aprirsi sono cambiate le norme in tema di atleti stranieri che riguardano tutte le gare regionali, dalla categoria allievi sino agli under 26.
SI ALLE FORMAZIONI STRANIERE – Il primo colpo di spugna è arrivato nel Consiglio Federale del 21 dicembre, quando è stata approvato un aggiornamento delle norme attuative che prevede la possibilità di iscrivere una società straniera anche nelle gare regionali.
Una previsione che avrà diverse ripercussioni sul calendario giovanile italiano ma che oltre a favorire gli organizzatori regionali (che incasseranno 30 euro per ogni atleta straniero al via, a discapito di chi paga più tasse per iscrivere la propria gara al calendario nazionale), va a beneficio soprattutto di quelle formazioni continental straniere che in vista del 2019 hanno tesserato diversi atleti italiani.
Il fatto che la nuova norma preveda la possibilità di far partecipare squadre straniere di minimo 3 e massimo 5 atleti, infatti, rimanda direttamente ad esempio, alla situazione della Kometa Cycling Team di Ivan Basso affiliata in Spagna e con ben cinque under 23 italiani (Acco, Rubino, Oldani, Puppio e Gazzoli), dell’austriaca Team Tirol che di atleti residenti in Italia ne ha tre (Dalla Valle, Rivi e il marocchino El Gouzi residente in Italia) e della svizzera IAM Cycling che ha due italiani e tutti svizzeri in rosa.
Di fatto con questa modifica al regolamento, queste tre squadre, potranno far correre i propri atleti anche sui “circuiti” regionali vicini a casa, soprattutto nei periodi in cui non vi è attività internazionale, previa autorizzazione della Struttura Tecnica Federale.
Una possibilità che ha spalancato le porte alla polemica innescata dai team dilettantistici italiani che già saranno costretti a fare i conti con le continental con licenza italiana e, così, si troveranno a confrontarsi regolarmente anche con le continental straniere. Con buona pace della storica Uc Trevigiani che nelle ultime due stagioni ha gareggiato con licenza bulgara da “esiliata” ed è stata esclusa anche dall’ultimo Giro U23.
REGIONALI O INTERNAZIONALI? – Ma la FCI è andata oltre. La delibera del Presidente Renato Di Rocco del 4 gennaio scorso, infatti, ha aperto il permesso di gara temporaneo a ben 4 competizioni (rispetto alle precedenti tre) sempre previo pagamento di 25 euro per atleta agli organizzatori.
Quattro competizioni, specie per allievi e junior, corrispondono circa ad un mese di gare e, quindi, di soggiorno in Italia.
Ciò significa che, sfruttando queste due norme, un organizzatore di una gara regionale potrebbe avere al via della propria corsa: una squadra straniera, un numero indefinito di atleti stranieri con il permesso temporaneo ed, eventualmente, in forza degli accordi transfrontalieri, almeno un’altra formazione oltre confine.
A questo punto, in regioni come quelle del del Nord Italia, ogni gara regionale potrebbe divenire ben più internazionale di quelle che lo sono per classe, tasse e premi.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA – Ma ciò che lascia basiti è il contrasto che queste norme trovano con la politica adottata dalla FCI rispetto al caso Brenner. L’atleta juniores tedesco che vorrebbe tesserarsi per la Autozai Contri Omap e che, invece, la FCI ha rigettato.
Se a Milano la Struttura Tecnica alza i muri applicando il regolamento tecnico e impedendo allo straniero di tesserarsi per un team italiano, a Roma si aprono i confini in maniera indefinita. Nel caso specifico la FCI, a quanto si evince dalle norme, sarebbe contraria ad un tesseramento “in Italia” di Brenner ma, allo stesso tempo, è favorevole a farlo gareggiare anche nelle gare regionali qualora si tesserasse per una formazione tedesca di almeno tre atleti.
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