E’ abituato ormai da anni ad essere un fidato gregario. A muoversi nel gruppo senza avere i riflettori puntati su di sè. Ma ieri, a Camaiore, Oscar Gatto è divenuto, suo malgrado protagonista.
Protagonista dell’incidente con l’anonimo “passante”. Un impatto preceduto dal grido di Peter Sagan: “Netto e chiaro Peter ha urlato: attenzione. I miei compagni di squadra sono riusciti a schivare come funamboli il pedone che ha attraversato improvvisamente la strada venendo da sinistra. Davanti a me Rafa Majika. Che non riesce ad evitarlo. E gli piomba addosso. Io cerco di frenare a più non posso ma l’asfalto è bagnato e la bici scappa via. A Camaiore era dal mattino che pioveva, e il terreno risultava tutto viscido e scivoloso. Maijka crolla davanti a me e io sopra di lui. Gli sono crollato addosso di peso – racconta il trevigiano -. Era impossibile evitare l’uomo che ha attraversato la strada. Rafa lo ha centrato in pieno e io sopra sulla sua testa. La visiera del casco da crono gli ha tagliato il sopracciglio e per la pressione del mio corpo, che di colpo lo ha fatto cadere sull’asfalto, ha preso una bella botta alla testa”.
Cronometro sfortunata? “Direi di si. Ora Rafa Maijka è sotto controllo medico ma per fortuna non c’è nulla di grave. Io ho preso qualche botta sulla gamba destra e sul gomito”.
Si invoca tanto la sicurezza. “Già. Poi Sagan con la Tirreno Adriatico non ha a questo punto un buon rapporto nelle crono. Lo scorso anno nella crono finale individuale a San Benedetto del Tronto, una signora gli attraversò la strada mentre era a tutta contro il tempo. E per fortuna che Peter sulla bici è un funambolo e quella volta riuscì a salire sulla pista ciclabile e a schivare la donna. Oggi lo stesso. Pochi minuti dopo, sempre a Camaiore, una signora con il cane ha attraversato la strada mentre transitava la Orica e per fortuna si è fermata subito. Io non capisco una cosa, sinceramente. Ma quando la gente attraversa la strada, non guarda a destra e sinistra prima di passare? Mi spiace per Rafa, il suo corpo ha attutito la mia caduta”.
Insomma, trevigiani sfortunati tra i professionisti in questa prima parte di stagione. Basti ricordare la capriola fatta a mo di salto mortale in Australia da Manuel Boaro. “Dai non dispero – termina Oscar Gatto -. Le botte che ho riportato con la caduta non sono gravi. Come si suol dire, dopo la pioggia torna il sereno. Chissà che le prossime tappe invece non siano più fortunate”.
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