Ordine d’arrivo:
1° Jakob Fuglsang (Astana) 4h39’32”
2° Adam Yates (Mitchelton Scott) a 40”
3° Primoz Roglic (Jumbo Visma) a 56”
4° Tom Dumoulin (Sunweb) a 1’39”
5° Thibaut Pinot (Groupama FDJ) a 1’53”
6° Wout Poels (Sky) a 1’57”
7° Mads Pedersen (Trak Segafredo) a 2’09”
8° Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale) a 2’12”
9° Tiesj Benoot (Lotto Soudal)
10° Simon Clarke (EF Education First)
Classifica generale:
1° Adam Yates (Mitchelton Scott)
2° Primoz Roglic (Jumbo Visma) a 25”
3° Jakob Fuglsang (Astana) a 35”
4° Tom Dumoulin (Sunweb) a 1’55”
5° Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step) a 2’34”
6° Wout Poels (Sky) a 2’39”
7° Thibaut Pinot (Groupama FDJ) a 2’46”
8° Sam Oomen (Sunweb) a 2’58”
9° Simon Clarke (EF Education First) a 3’03”
10° Rui Costa (UAE Team Emirates) a 3’26”
ll corridore danese Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) firma un altro successo per l’Astana a Recanati, la città del poeta Giacomo Leopardi, il giorno dopo la vittoria in solitaria del compagno di squadra Alexey Lutsenko a Fossombrone, sempre nelle Marche. Dopo l’attacco coraggioso di Fuglsang, partito a 24 km dalla fine, il leader della corsa Adam Yates (Mitchelton-Scott) ha accelerato ai 12 km dal traguardo per poi staccare Primoz Roglic (Team Jumbo-Visma). L’inglese guida la Tirreno-Adriatico NamedSport con 25 secondi di vantaggio quando mancano due tappe alla fine della Corsa dei Due Mari.
Il vincitore di tappa, Jakob Fuglsang, ha dichiarato: “Già ieri avevo detto che se avessi vinto avrei dedicato la tappa a Michele [Scarponi]. Lui ha vinto la Tirreno-Adriatico proprio dieci anni fa. Questa era la sua gara preferita e oggi abbiamo corso sulle sue strade. Mi manca ancora tanto, è sempre nei nostri pensieri. Era un bravo ragazzo, questo successo non può che essere per lui. Ci vuole fortuna e coraggio per vincere attaccando da lontano. È sempre molto difficile. Martedì dovrò fare una grande prova per riuscire a mantenere la mia posizione sul podio contro Tom Dumoulin, ci proverò”.
La Maglia Azzurra, Adam Yates, ha detto: “Nel finale io e Roglic abbiamo lavorato insieme ma Fuglsang aveva troppo vantaggio e il traguardo si avvicinava. Quando è partito mancava ancora tanto, una situazione simile a quella di ieri con Lutsenko. Se l’avessi seguito forse avrei speso tante energie. È un gioco tattico. Ora non ho più opportunità per vincere una frazione in questa corsa e la cronometro finale non è adatta alle mie caratteristiche. Mi sarebbe piaciuto arrivare all’ultima tappa con 45″ di vantaggio su Roglic che è uno specialista delle prove contro il tempo. Non credo che 25″ siano sufficienti ma farò del mio meglio”.
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