Il piemontese Matteo Sobrero è un altro uomo della squadra continental Dimension Data for Qhubeka che è stato tra i protagonisti della prima parte di questa stagione, andando a centrare tre importanti appuntamenti del calendario nazionale ed internazionale per dilettanti, conquistando la prestigiosa Strade Bianche di Romagna a Mordano (BO), la classicissima Coppa Fiera Mercatale andata in scena a Mercatale Valdarno (AR) e la corsa dei sogni, il GP Palio del Recioto, riservato alla categoria under 23, disputatosi come da tradizione a Negrar di Valpolicella (VR).
Classe 1997, di Montelupo Albese (CN), conferma in questo inizio attività quanto di buono aveva già dimostrato l’anno scorso. Con la testa e con il cuore come da lui stesso indicati al momento dell’esultanza per la vittoria sul traguardo di Negrar e attorniato da un eccezionale staff, oltre che essere supportato da ottimi compagni di squadra come piace a lui, raggiunge così una certa maturità che gli ha già permesso di ottenere un inaspettato terzo posto, e tanto morale, tra i professionisti al Trofeo Laigueglia corso con la maglia della nazionale italiana, quella stessa maglia con cui ha corso anche il Giro delle Fiandre under 23 e il Giro dell’Appennino di nuovo tra i professionisti, ma soprattutto di approdare nella massima categoria a partire dalla stagione 2020.
Un corridore Sobrero dalle interessanti caratteristiche, forte a cronometro, va in salita, dotato di un buon spunto veloce nello sprint e che si trova a suo agio sugli sterrati e sul pavé. Fisicamente leggero ma allo stesso tempo con una buona potenza sulle gambe, qualità che gli permettono di essere competitivo su più fronti.
Possiamo dire che la chiave dei tuoi successi in questo avvio di stagione è nell’essere cresciuto dal punto di vista mentale grazie al tuo team e ai tuoi compagni di squadra che ti supportano?
“Si, il podio che ho ottenuto al Trofeo Laigueglia nel mese di febbraio mi ha dato ancora più fiducia nei miei mezzi rendendomi più forte mentalmente. Sono un corridore che ha bisogno di essere supportato sia fuori dalla competizione che in gara e quest’anno il nostro team è veramente unito, i miei compagni di squadra africani sono cresciuti e si stanno abituando alle gare europee e con Samuele Battistella e Luca Mozzato abbiamo raggiunto un’ottima intesa”.
Quanto è difficile prevedere fino a dove può arrivare un corridore?
“E’ molto difficile prevedere ciò, tenuto conto della molteplicità dei fattori da tenere in considerazione, primo fra tutti lo sviluppo fisico del corridore. Io non ho ancora completato il mio di sviluppo e questo credo sia un aspetto a mio favore e poi c’è un altro fattore da considerare, quello mentale che ho accennato poco fa, importantissimo nel ciclismo come in qualsiasi altro sport”.
L’anno scorso sei giunto secondo ai Campionati Italiani a cronometro individuale di Cavedine (TN) e nono ai Campionati del Mondo di Innsbruck nella stessa disciplina, quando hai capito delle tue potenzialità nelle prove contro il tempo?
“Già dalla categoria allievi ho avuto dei bei risultati nelle prove a cronometro e ho anche partecipato alla cronometro individuale juniores ai Campionati del Mondo di Richmond (USA); è una diciplina in cui mi sono sempre trovato bene!”
Troppo presto per pensare che magari in futuro ti specializzerai in questa disciplina?
“Si, è presto per pensare a questo. Per il momento penso ad essere competitivo su più terreni anche se sarà un po’ difficile a cronometro poter raggiungere prestazioni sui livelli di Filippo Ganna ed Edoardo Affini, due fortissimi passisti. Però se il percorso lo consentirà e prevederà qualche salita magari in futuro potrò dire la mia anche in questa disciplina”.
Quanto di tutti i tuoi risultati è dovuto alla preparazione e quanto alle tue doti naturali?
“Merito di doti naturali ma anche frutto di una buona preparazione invernale. Sono affiancato da un ottimo preparatore atletico e nutrizionista, figure ormai indispensabili nel ciclismo moderno ai fini dell’ottenimento degli obiettivi”.
Al prossimo Giro d’Italia under 23, come pensi verrà gestita da te e dal tuo team la corsa e quale credi sia la tappa più dura?
“La tappa più dura sarà l’ultima, la Agordo (BL)- Passo Fedaia (BL), perchè le energie rimaste in corpo saranno poche e perchè, nonostante la breve distanza della tappa, la salita, che abbiamo già provato in allenamento, è veramente dura con pendenze molto elevate. Sia io che Samuele Battistella punteremo a fare bene in classifica generale ma vedremo come evolverà la corsa. Se ce ne sarà la necessità, mi metterò a disposizione di Samuele”.
La stagione è ancora lunga con tante gare e obiettivi da raggiungere, ma ce l’hai una gara in cui ci tieni particolarmente a fare bene?
“Ce ne sono diverse di gare a cui ci tengo di fare bene, ma prima fra tutte il Campionato Italiano a cronometro individuale!”
Il tuo futuro è da professionista nella formazione World Tour Dimension Data for Qhubeka a partire dal prossimo anno, un sogno che si sta realizzando…
“Si, dal prossimo anno sarò un corridore professionista con la World Tour Dimension Data, team con il quale avrò un contratto di due anni. Sono contento di avere preso la decisione di fare un altro anno da dilettante; già l’anno scorso mi avevano proposto un contratto da professionista ma ho ritenuto fosse un po’ presto per me fare il grande salto. Finalmente un sogno si sta per realizzare!”