Il modenese Giovanni Aleotti sta attraversando in questi primi mesi di gare un eccezionale periodo di forma che gli ha permesso di raggiungere risultati di altissimo livello e di importanza internazionale.
Molto giovane, classe 1999, tesserato per il Cycling Team Friuli, già lo scorso anno all’esordio nella categoria under 23 si metteva in luce cogliendo un’ incredibile vittoria alla Vicenza – Bionde (VR) e diversi altri piazzamenti, vestendo anche la maglia della nazionale italiana in occasione del Giro dell’Emilia, sua prima competizione tra i professionisti.
In questa prima parte di stagione è andato invece a podio in tutte le prestigiose gare internazionali che si sono disputate nel nostro territorio nazionale nel mese di aprile, e anche all’estero, trionfando al Trofeo Edil C Costruzioni di prestigio a Collecchio (PR), ottenendo il secondo posto al Giro del Belvedere di Villa di Villa di Cordignano (TV) e nella classifica generale del Carpathian Couriers Race e il terzo posto al Trofeo Piva di Col San Martino (TV) e al GP Palio del Recioto di Negrar di Valpolicella (VR).
Corridore capace di lunghe fughe ed esplosivo, ci racconta delle emozioni vissute fino ad ora in gara, del suo percorso di maturazione all’interno del Cycling Team Friuli e del CTF Lab – Centro di preparazione, programmazione e valutazione biomeccanica e funzionale del ciclismo – oltre che dei suoi prossimi impegni.
Fino ad ora una stagione da incorniciare con una vittoria e tanti altri podi internazionali, a cosa devi maggiormente questa tua crescita?
“Il merito di questi risultati è del CTF Lab e soprattutto di Andrea Fusaz, che da due anni a questa parte mi allena e mi ha migliorato molto come atleta: la sua metodica di allenamento e la cura dei dettagli sono senza dubbio fattori fondamentali della mia crescita. Inoltre, il valore aggiunto del Cycling Team Friuli è il gruppo: siamo sempre tutti disposti a metterci a disposizione l’uno dell’altro per ottenere il miglior risultato per la nostra squadra. Tuttavia questo non sarebbe possibile senza il supporto dello staff, del direttore sportivo Renzo Boscolo, e dei preparatori che ci seguono 365 giorni l’anno, mettendoci nelle condizioni di esprimerci al meglio durante tutta la stagione”.
Quale gara tra il Trofeo Piva, il Trofeo Edil C, il Giro del Belvedere e il Palio del Recioto ti ha dato più emozioni al di là della vittoria del Trofeo Edil C?
“Oltre alla vittoria del Trofeo Edil C, mi ha dato grande soddisfazione il podio al Palio del Recioto, perché sono riuscito ad essere competitivo in quella che a detta di tutti è una delle internazionali più impegnative della stagione, nonostante la pioggia e il freddo che hanno reso ancora più difficile la gara”.
E’ stata una sorpresa per te riuscire a raggiungere tutti questi importanti risultati in così poco tempo oppure no?
“Sinceramente non mi aspettavo di raggiungere così tanti risultati nelle “classiche” internazionali; ritengo tuttavia che questi siano il frutto del duro lavoro svolto nei mesi scorsi e del percorso di crescita e maturazione iniziato un anno fa con il Cycling Team Friuli e con il CTF Lab”.
Hai da poco terminato il Carpathian Couriers Race dove hai chiuso al secondo posto in classifica generale, che tipo di corsa è stata?
“È stata una corsa impegnativa, nonostante non ci fossero salite troppo selettive. In particolare l’ultima tappa è stata la più difficile da gestire a causa della pioggia, del vento a 40 km/h e della temperatura di 0°C: per questo sono molto soddisfatto del mio secondo posto in classifica generale”.
Quali sono le tue caratteristiche principali come corridore?
“Mi definisco un corridore scattante, adatto a corse impegnative, in quanto vado bene su strappi e salite brevi e ripide. Inoltre posso contare su un buono spunto veloce che mi permette di essere competitivo anche in caso di arrivo in un gruppo ristretto di corridori”.
Un aspetto che invece devi migliorare?
“Mi piacerebbe migliorare a cronometro, che ritengo una disciplina molto importante, da non trascurare soprattutto in ottica corse a tappe”.
Sarai presente al prossimo Giro d’Italia under 23 e quale ruolo avrai all’interno della tua squadra e quale tappa temi di più?
“Si, sarò presente al Giro d’Italia u23, con l’obiettivo di essere competitivo in qualche tappa. Inoltre il Giro u23 sarà l’occasione per misurarmi in una corsa a tappe molto impegnativa e capire quali ambizioni posso avere in classifica generale. Il percorso è duro, in particolare credo che la tappa finale con arrivo sul Passo Fedaia sia la più difficile e decisiva, perché sarà interamente in salita e si correrà dopo tanti giorni di fatica”.
In futuro quale tipo di corridore ti piacerebbe diventare?
“Sin da piccolo sono stato affascinato dalle classiche di un giorno e da corridori esplosivi capaci di vincere su percorsi impegnativi, sia in solitaria che in una volata ristretta”.