Il 2020 sarà l’anno della tessera digitale e dei finanziamenti diretti dallo stato alle federazioni: un segno più lo merita la FCI quando cerca di pedalare verso il futuro senza perdere d’occhio il proprio scopo principale. Stop quindi alla card della FCI e via ai codici e alle immagini digitali, lo ha ufficializzato il recente consiglio federale. Una scelta ecologica ma, soprattutto, tecnologica in attesa che i vertici romani si pronuncino, come promesso in inverno, anche sulla modifica dei vincoli regionali e delle norme relative ai trasferimenti.
Regolamenti da applicare ma anche da interpretare: non come è accaduto domenica sul circuito di Pregnana milanese dove un atleta under 23 è stato escluso dalla corsa per aver sostituito una ruota bucata.
La colpa rilevata dalla giuria è quella di aver cambiato la ruota da una persona ferma a bordo strada. Si correva su di un circuito di 11 chilometri, superiore ai 5 prescritti dal regolamento, certo, ma pur sempre di un anello piatto si trattava. Andare ad infierire su chi è già stato colpito dalla sfortuna non è per nulla sportivo.
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