E’ Fabio Mazzucco, padovano, corridore della Sangemini Trevigiani, il primo italiano a vincere al Giro d’Italia Under 23. Una impresa, quella firmata a Gaiole in Chianti che, a sorpresa, gli ha regalato anche la maglia rosa e la maglia bianca. Un corridore concreto, adatto appunto a percorsi di grande impegno e sforzo fisico. Da juniores, in maglia nazionale, con la Borgo Molino Rinascita Ormelle, aveva sfiorato la vittoria alla Parigi – Roubaix, ma proprio negli ultimi chilometri si era dovuto accontentare dell’ottava piazza.
Che emozione Fabio questa vittoria di tappa: “Grandissima, cercavo questa vittoria in modo spasmodico, sapevo di averla nelle mie gambe – ci racconta emozionato appena tagliato il traguardo di Gaiole, il corridore di Conselve-. Lo scorso anno il passaggio da junior alle continental, con la Trevigiani Sangemini, mi aveva fatto penare un pò. Dovevo prendere il ritmo della corsa. Passare dai 120 chilometri ai duecento con le accelerazioni che danno i professionisti non è semplice. E poi le convocazioni in nazionale grazie a Marino Amadori mi sono state di aiuto”.
Visibilmente provato per la fatica di una tappa che prevedeva sterrati in una giornata assolata e piena di polvere, esulta vestendo sia la maglia rosa che quella bianca dei giovani. Ma Fabio Mazzucco è ormai uno specialista della polvere e degli sterrati. Da allievo aveva vinto una gara sempre fuori strada a Scorzè arrivando con tre minuti di distacco, poi da juniores sempre con la Borgo Molino aveva vinto in solitaria anche una delle corse più impegnative della categoria, ovvero quella di Solbiate Arno in Lombardia e il Giro delle Prese con arrivo ad Arcade e che si corre sul Montello e sempre in quell’occasione regolando un gruppetto ristretto. “Sapevo comunque che era una tappa in cui potevo fare bene – continua sorridendo prima di vestire le maglia sul palco di Gaiole, Fabio Mazzucco -. E finalmente ho rotto il ghiaccio. La mia prima vittoria tra gli under23, ci tenevo tantissimo. All’inizio sono stato tranquillo in gruppo poi sapevo che se avessi preso una fuga sugli sterrati, li avrei potuto dare tutto me stesso. Ed essere avvantaggiato. Ho fatto esattamente quello che mi sentivo e ci siamo trovati in fuga io e Zimmermann, il vincitore del Trofeo Piva. Poi lui ha avuto un problema meccanico negli ultimi i chilometri. E io ho accelerato a tutta. Sono un corridore che va sempre all’attacco, il tipo di gare che mi piacciono e sono contento così”.
Esulta sotto il traguardo anche Angelo Baldini, team manager e direttore sportivo della Trevigiani Sangemini: “Una tappa splendida e Fabio Mazzucco è un gradissimo corridore”. Ed esulta al cellulare dalla Spagna anche Mirko Rossato suo direttore alla Trevigiani lo scorso anno. “La prossima stagione Fabio Mazzucco passerà professionista con la Bardiani. E tornerò a seguirlo. Sono felicissimo. Questa è la sua corsa. E’ un grande corridore”.
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