Mattia Bais, classe 1996, tesserato per la formazione continental Cycling Team Friuli, ha ottenuto un buon ottavo posto nella seconda e impegnativa tappa del Cycling Tour Sibiu, la Sibiu – Balea Lac, piazzamento che lo porta in classifica generale provvisoria nella top ten e che spera di migliorare in queste ultime due giornate di gara.
Corridore molto istintivo, generoso, quasi instancabile, ci racconta delle sue sensazioni in questo Tour Sibiu, dei suoi inizi in bicicletta, del suo percorso di crescita all’interno del Cycling Team Friuli e dei suoi progetti futuri.
Quali sensazioni hai avuto nella tappa di ieri e ti consideri soddisfatto del risultato?
“Le sensazioni di oggi sono state buone. Ho provato ad attaccare con Rivera e Munoz ma non sono riuscito a tenere il loro ritmo e ai meno 4 chilometri dal traguardo mi sono staccato e trovandomi da solo non sono più riuscito a recuperare su di loro. Sono soddisfatto della mia prestazione, certo è che avrei voluto tenere il loro passo ma ho veramente dato tutto quello che avevo nelle gambe”.
Quali sono le tue caratteristiche principali?
“Sono un passista scalatore, ma faccio bene anche le volate se riesco ad impostarle nel modo giusto. Da quest’anno mi sono preparato anche sulle salite più lunghe con buoni risultati come è accaduto nella frazione di ieri”.
Sei un corridore molto istintivo, aspetto che a volte ti preclude di raggiungere il risultato pieno…
“Si, anche questa è una mia caratteristica. Ho tanta adrenalina in corpo e fa parte della mia natura essere un combattivo, andare in fuga per tanti chilometri”.
Quando hai cominciato ad andare in bicicletta?
“Ho cominciato a correre dalla categoria G3, assieme a mio fratello. In quegli anni avevamo intenzione di fare dello sport e un nostro cugino che correva tra i dilettanti ci indicò la sua squadra degli esordi, seguendo il suo consiglio abbimo fatto una prova e da lì cominciò il tutto”.
Quale bilancio fai di questi anni da dilettante e della tua esperienza con il Cycling Team Friuli?
“Sono contento del mio percorso perchè sono sempre stato costante e anno dopo anno mi sono migliorato. Con il Team Friuli sono stati degli anni bellissimi, mi hanno dato fiducia portandomi nella loro squadra dal Team Breganze dove uscivo da una stagione non bella. Inoltre è un team che ti permette di fare un calendario differente rispetto alle altre formazioni, siamo spesso impegnati all’estero in gare molto impegnative e tra i professionisti. Non posso che ringraziare il Presidente e l’intero staff per tutto ciò che hanno fatto e stanno facendo per me”.
In quale gara da professionista ti piacerebbe essere protagonista?
“Vincere qualche tappa al Giro d’Italia, magari vestire qualche maglia come quella dei traguardi volanti o del leader del GPM. Sono più attratto dalle corse a tappe, mi piace l’atmosfera intera di questo tipo di gare, il fatto di gareggiare, poi ritornare in hotel, mangiare, fare i massaggi, mi piace proprio questo tipo di vita. Delle gare di un giorno mi piacciono quelle che hanno un lungo chilometraggio, come ad esempio la Milano – Sanremo.”
C’è qualche corridore professionista a cui ti ispiri?
“Sicuramente Alessandro De Marchi. Vado spesso in fuga come lui e lo seguo come modello proprio per il suo modo di correre e per le sue qualità. Inotre collabora con il CTFriuli Lab e ci alleniamo qualche volta insieme.”
Come pensi si evolverà la tua stagione in prospettiva futuro?
“Cercherò di sfruttare tutte le occasioni che ho da qui fino a fine stagione per farmi vedere da qualche squadra professionistica. I miei prossimi impegni saranno il Giro del Medio Brenta e la Adriatica Ionica Race di fine luglio, quest’ultima altra gara a tappe di nuovo con i professionisti che sarà un appuntamento importante per il mio futuro tenuto conto che ci saranno numerose squadre World Tour.”