Ordine d’arrivo:
1° Alberto Dainese (Italia) 3h08’43”
2° Niklas Larsen (Danimarca)
3° Rait Arm (Estonia)
4° Stanislaw Aniolkowski (Polonia)
5° Nils Eekhoff (Olanda)
6° Gerben Thijssen (Belgio)
7° Stefan Bissegger (Svizzera)
8° Robin Froidevaux (Svizzera)
9° Michele Gazzoli (Italia)
10° Matthew Walls (Gran Bretagna)
Il titolo europeo degli Under 23 torna in Italia a 16 anni di distanza da quello conquistato da Giovanni Visconti grazie ad una importante prestazione del gruppo azzurro diretto dal ct Marino Amadori. Ad alzare le braccia al cielo è stato il padovano Alberto Dainese (Seg Racing) ma a festeggiare è l’intero clan Italia che centra un titolo a livello internazionale che mancava ormai da troppo tempo. Argento al danese Larsen Kiklas e bronzo all’estone Rait Arm. Nono, l’altra ruota veloce azzurra, Michele Gazzoli.
Dainese, guidato alla perfezione dai suoi compagni di squadra Ferri e Dalla Valle, negli ultimi due chilometri di gara, mette a segno una volata in cui sprigiona tutta la sua forza e sembra anche quella dei suoi compagni di squadra. Proprio così. Una squadra che ha lavorato fin dal primo chilometro inserendosi nelle fughe. Degna di grande attenzione è stata proprio l’azione dell’altro azzurro, Alexander Konychev, figlio d’arte, in fuga per 60 km con il norvegese Hvideberg. Quando mancano 20 km dal traguardo Konychev entra in azione e si rende protagonista di una bellissima fuga solitaria tanto da arrivare a credere che l’oro poteva essere a portata. Ripreso poi dal gruppo a soli 1.8 km dal traguardo, il titolo continentale conquistato dal compagno sembra ripagarlo di questo sforzo:
“E’ stata una vittoria di squadra. Sono stato guidato alla perfezione dai miei compagni – dice Dainese in lacrime dopo l’arrivo – In ogni azione eravamo presenti. Un vero peccato che Alex sia stato ripreso a pochi chilometri dall’arrivo. Anche per questo non potevo perdere. Ho trovato un varco ed è andata bene”.
Dainese arriva a questo appuntamento con una ottima preparazione: “Ho corso l’Adriatica e poi il Tour Alsace. Ero un poco stanco e quindi ho staccato per qualche giorno proprio per arrivare qui in buone condizioni. Sono davvero soddisfatto anche se, in onestà, ancora fatico a credere a ciò che è successo”.
Commovente è stato il minuto di silenzio dedicato alla memoria del giovane atleta Bjorn Lambrecht alla partenza della prova U23. La Nazionale belga schierata in prima fila.
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