E’ stato, sino all’ultimo, uno dei temi più caldi e dibattuti, non senza colpi di scena. Alla fine, il Consiglio Federale della FCI ha deciso di non rimuovere i vincoli regionali per i maschietti che militano nelle categorie giovanili ma di aprire comunque “le finestre” per un eventuale fuoriuscita dai confini regionali.
FUORI REGIONE SI, MA… – Una decisione frutto di diverse sensibilità tra le tante regioni italiane quella che ribadisce il vincolo di società e di regione per esordienti, allievi e juniores ma che apre al possibile consenso del presidente regionale: “Il Comitato Regionale può concedere, a sua discrezione, il nulla osta per il trasferimento in altra regione”.
Dunque, a partire dal prossimo inverno, se il Comitato Regionale dice sì al trasferimento fuori regione, gli atleti che cambieranno casacca dovranno comunque partecipare con la propria regione di appartenenza ai campionati nazionali o ad altre gare che si correranno per rappresentative regionali e potrà partecipare, senza squadra, al Campionato Regionale della propria regione.
Ma attenzione: se invece di essere “Campionato Regionale” si dovesse trattare solo di una gara, aperta a tutti gli atleti, ma valida come campionato regionale, la partecipazione sarà libera, dunque anche con la squadra composta da atleti di un’altra regione.
Una soluzione politica quella che, a poco più di un anno dalle elezioni nazionali, accoglie in parte la proposta del presidente lombardo, Cordiano Dagnoni e mantiene comunque saldo il potere dei presidenti regionali delle realtà più piccole per difendere i propri confini territoriali.
IL RICHIAMO DELLA CORTE D’APPELLO – Una rivisitazione delle norme sui trasferimenti che, insieme alla sentenza emessa dalla Corte d’Appello Federale nel mese di giugno, ridisegna fortemente i confini dei vincoli federali: se, infatti, il vincolo regionale potrà essere aggirato facendo leva direttamente sui comitati regionali, la Corte d’Appello con la sentenza n. 2 del 2019 ha richiamato il Tribunale Federale al proprio ruolo che impone di entrare nel merito delle questioni sottoposte dai ricorrenti.
“Il Tribunale Federale può, dunque, certamente verificare che non vi siano i presupposti necessari affinché l’articolo 26 RTAA venga applicato, ma non denegare completamente la sua giurisdizione e esimersi in tal modo da un’analisi della fattispecie concreta” ha scritto la Corte d’Appello, bocciando, di fatto ed in un sol colpo, una serie di decisioni di rigetto assunte dal Tribunale Federale durante lo scorso inverno in maniera quasi “prestampata”.
Alla luce delle numerose richieste di svincolo che prevedibilmente anche quest’anno arriveranno a società e Comitati Regionali, dunque, la palla torna al centro del campo: i vertici della FCI hanno scelto di lavarsene le mani lasciando tutto (o quasi) immutato e le discussioni, inevitabilmente, torneranno ad accendersi nelle aule del Tribunale Federale.