Le ore passano ma le novità tanto attese non arrivano. A lanciare il grido d’allarme questa volta è il bresciano Christian Scaroni della Gazprom RusVelo, una delle tre squadre (insieme a Cofidis e Groupama FDJ) che sono ancora “detenute” ad Abu Dhabi.
Il contingente di RCS Sport per la maggior parte è rientrato in Italia, le altre 16 formazioni in gara hanno fatto ritorno a casa e la UAE Team Emirates è andata in quarantena volontaria. Ma i componenti di Gazprom Rusvelo, Cofidis e Groupama FDJ sono ancora tutti rinchiusi nella residenza dorata di Abu Dhabi.
“Ieri ci era stato detto che saremmo stati rilasciati nella tarda mattinata di oggi. Invece questa mattina in corridoio abbiamo trovato dei pesi e dei giochi in scatola ed è stato il preludio alle cattive notizie” racconta Scaroni.
Anzi, all’assenza di notizie. Infatti a logorare l’attesa degli atleti e dello staff delle squadre rinchiuse ad Abu Dhabi senza che ve ne sia un motivo evidente è proprio l’assenza di qualsivoglia informazione.
Tanto da spingere gli atleti a forzare il cordone di sicurezza predisposto dall’hotel su indicazione delle autorità emiratine: “Ad un certo punto, oggi pomeriggio, siamo andati giù a chiedere delle informazioni ma il personale dell’hotel ci ha risbattuti nelle nostre stanze senza fornirci alcuna spiegazione” ha aggiunto Scaroni.
Una situazione che sta per diventare insopportabile per tutti coloro che sono trattenuti all’interno del Crown Plaza di Yas Island. “Da quello che siamo riusciti a sapere le controanalisi sui nostri tamponi hanno dato risultato negativo ma nulla è cambiato per noi. Davvero non capiamo più cosa ci sta succedendo, siamo in balia degli eventi” ha concluso con amarezza l’ex tricolore juniores.