Vi ricordate come è andata a finire il Giro dello scorso anno?
25 Ottobre 2020: Siamo alla partenza della cronometro conclusiva, da Cernusco a Milano, mancano solo 15,7 km alla fine del giro, la vittoria finale è ancora in bilico, i due sfidanti sono appaiati con lo stesso tempo in testa alla classifica, da una parte il britannico Tao Geoghegan Hart dall’altro l’australiano Jay Hindley. I due si sono ritrovati forse anche un pò a sorpresa in quella situazione, nessuno aveva mai lottato per vincere un grande giro a tappe, a dire il vero neanche una gara minore, eppure sono li a giocarsi il trofeo senza fine. Per la cronaca alla fine fu il britannico della Ineos a portarsi oltre manica il trofeo per soli 39”. Aggiungiamoci anche l’exploit del portoghese Joao Almeida pure lui semi sconosciuto il quale ha vestito la maglia rosa per quindici giorni rischiando addirittura di fare il colpo grosso, perdendo il primato solo negli ultimissimi giorni e scivolando fuori dal podio. Difficile trovare qualcuno che alla vigilia della corsa avrebbe puntato anche solo un 1 euro su questi sorprendenti outsider.
Quest’anno sarebbe troppo facile rifare i nomi di Hindely o Almedia o dei superfavoriti: Yates , Bernal, Evenepoel, Sivakov, Vlasov, Landa, Nibali, Buchmann, Carthy, Soler.
Noi ci prendiamo il rischio di scommettere su 8 corridori meno blasonati, alcuni anche alle prime partecipazioni nei grandi Giro, preparate l’euro magari diventiamo milionari.
Harm Vanhoucke: il giovane belga della Lotto Soudal si è già fatto notare lo scorso anno vestendo la maglia bianca per diversi giorni, quest’anno ha fatto alcuni buoni piazzamenti ad inizio stagione, da menzionare il 5° posto sul difficile traguardo di Jebel Hafeet al UAE Tour. In salita è migliorato molto e molti già lo iniziano a temere..
Chris Hamilton: l’australiano ha fatto un 103° un 34° e un 29° al Giro. Passano gli anni e si avvicina alla top 10. Lo scorso anno è stato fido scudiero del duo Keldermann/Hindley, era l’ultimo uomo a disposizione della coppia sulle salite più impegnative, quest’anno chissà, con Keldermann out e Hindley poco appariscente potrebbe prendere lui il sopravvento.
Joe Dombrowski: Gli USA sono a secco dal 1988, l’ultimo a trionfare fu Andrew Hampsten, sarà l’anno buono per mettere nuovamente la bandiera a stella e strisce davanti a tutti? Facciamo affidamento su Joe e il suo andamento ciondolante in salita. Ha fatto già un 12° nel 2019!
George Bennet: il corridore della Nuova Zelanda ha un buon feeling con il nostro paese, ha sfiorato nel 2020 la vittoria al Giro di Lombardia e ha collezionato un ottavo posto al Giro del 2018. Senza l’ingombrante presenza di Roglic potrà finalmente giocarsi le proprie carte?
Matteo Fabbro: Anche noi abbiamo il nostro piccolo scalatore, lo scorso anno pur dovendo lavorare per i propri leader ha chiuso con un onorevole 23° posizione, nessuno ne parla ma lui c’è, ha dimostrato di avere costanza e attributi!
Pello Bilbao: Lo spagnolo parte come spalla del connazionale Mikel Landa, sarà però la strada a sentenziare chi veramente merita la leadership in squadra, lo scorso anno il basco ottenne il suo miglior risultato in un grande giro (chiuse 5° in generale), ormai ha raggiunta la maturità fisica e mentale, vedremo se potrà curare la sua classifica personale o sarà totalmente al servizio del capitano.
Fausto Masnada: L’ex di Savio sta migliorando stagione dopo stagione, dal recente Giro di Romandia è uscito con un ottimo terzo posto in classifica generale. Grinta e fondo sono le sue armi vincenti, mettiamoci anche un eccellente predisposizione per le corse contro il tempo. Il futuro è assicurato, e il presente?
Gino Mader: lo svizzero è diventato celebre quest’anno per il secondo posto ottenuto nella settima tappa della Parigi-Nizza, quando ormai certo della vittoria, si è visto un Roglic sorpassarlo a doppia velocità praticamente sulla linea del traguardo. Le sue qualità però non sono in discussione, già protagonista nelle tappe di montagna della Vuelta 2020, arriva al Giro a fari spenti, ma in salita va forte, attenzione..