Con il giorno di riposo archiviamo i primi dieci giorni di corsa rosa, siamo giunti praticamente al giro di boa di questa edizione N.104. Proviamo a tirare un bilancio di quello che abbiamo appena visto affidandoci a sette istantanee.
LE FUGHE ARRIVANO: mai come quest’anno abbiamo assistito a così tante fughe che sono andare in “porto” , su 10 tappe corse in ben 4 occasioni la fuga è arrivata. Sicuramente il percorso fin da subito accidentato ha aiutato a far si che la fuga avesse più chance di giungere al traguardo, aggiungiamoci anche l’indecisione delle squadre dei big nel prendersi fin da subito la responsabilità di controllare la corsa. Di fatto gli uomini che hanno osato attaccare ed andare all’avanscoperta si sono ritrovati a giocarsi un successo che ha arricchito e per alcuni cambiato per sempre la carriera. Da Taco Van der Hoorn a Joe Dombrowski passando per Gino Mader e il giovane francese Victor Lafay.
SICUREZZA A CHE PUNTO SIAMO? Come ogni anno dobbiamo fare i conti con le numerose cadute e ritiri anche eccellenti che avvengono nei primi giorni del Giro. Tra tutti gli incidenti a cui abbiamo assistito due ci hanno lasciato abbastanza perplessi. Il primo è senza dubbio l’incidente che ha portato al ritiro di Landa, con il famoso addetto alla sicurezza urato da Dombrowski, il secondo è il tamponamento avvenuto tra la macchina della Bike Exchange e il malcapitato corridore della Deceuninck Pieter Serry, troppe auto al seguito?, errore umano?. Due vicende che l’organizzazione una volta terminato il giro dovrà necessariamente esaminare.
DE MARCHI, GANNA E…: che giro è stato fino ad oggi per i colori azzurri? L’impresa di De Marchi che alla sua età veste la maglia rosa per due giorni e la vittoria nella prima tappa con la vestizione della rosa per Ganna sono ad oggi le due perle più belle per il nostro paese. Due ragazzi con età e caratteristiche differenti, entrambi però meritevoli di questi riconoscimenti, e gli altri? Buone performance sono arrivate da : Davide Cimolai che si prende due piazze d’onore un terzo posto,Giacomo Nizzolo sempre presente e piazzato nelle volate di gruppo, Giulio Ciccone attento quando i big hanno alzato l’acceleratore, Gianni Moscon gregario di lusso per Bernal.
EWAN, NE SBAGLI SOLO UNA, MA POI TI RITIRI?! Il tasmaniano della Lotto-Soudal è maturato molto quest’anno, vince 2 volte su 3, insieme a Bennet è il velocista più forte che troviamo oggigiorno sulla piazza. Poi però nel corso dell’ ottava tappa si ritira, non è ancora chiara la motivazione!
INEOS GIA’ PADRONA? La squadra di Dave Brailsford ha già dimostrato in questo primo spezzone di giro di essere molto competitiva e di aver portato al giro un gruppo forte e molto compatto. Peccato aver perso il russo Sivakov nelle prime battute, sarebbe stato molto utile nella terza settimana. Il leader Egan Bernal ha attorno a sé corridori forti sia in salita che sul passo, abbiamo già intravisto nel corso della tappa con arrivo a Sestola con che facilità hanno fatto saltare il gruppo. Per il momento sembra una spanna sopra le altre.
BERNAL GIA’ PADRONE? Con la vittoria e la vestizione della maglia rosa ottenuta Domenica sul difficile traguardo sterrato di Campo Felice, il colombiano ha già fatto capire con che gambe e con che testa ha preso il via a questo Giro. Una determinazione impressionante, vuole riscattare un 2020 fatto più di ombre che luci. Attenzione alla tappa di Montalcino di Mercoledì, che ricalca il percorso delle Strade Bianche, durante l’edizione di quest’anno ottenne un sorprendente terzo posto.
LE PRIME VOLTE: E’ la prima volta che un corridore dell’Ungheria (Attila Valter) indossa la maglia rosa. È la prima volta che viene istituita in un grande Giro la Green Zone ovvero una zona lungo il tracciato di corsa dedicata dove poter disfarsi dei rifiuti e delle borracce. Chi si fa beccare a gettare fuori dalla zona viene punito con una sanzione economica, così come successo a Bouchard e Scotson. Se lo stesso corridore viola la regola per una seconda volta verrà penalizzato di un minuto e alla terza sarà estromesso definitivamente dalla corsa.