Domenica si è chiusa una settimana densa di appuntamenti sulle due ruote, che ha visto corrersi diverse gare su gran parte del territorio europeo, dal Tour de Suisse al Baloise Belgium Tour, il Tour of Slovenia e la Route d’Occitanie, senza dimenticarci del Giro Under 23. Il trend di inizio anno è stato confermato, le giovani promesse di cui ormai tanto si parla hanno monopolizzato le corse, Mathieu Van Der Poel, ha fatto incetta di vittorie in terra elvetica, sbaragliando su ogni tipo di percorso i diretti avversari. Tadej Pogacar, a casa sua è stato profeta in patria e pur avendo già in testa il Tour de France ha vinto una tappa e la classifica finale. Medesimo discorso per Remco Evenepoel che ha ritrovato nelle mura domestiche il giusto colpo di pedale che aveva smarrito al Giro, senza dimenticarci del baby Ayuso che ad appena diciotto anni ha portato a casa il suo primo giro under 23. Non solo la gioventù però ha fatto parlare di sé, la settimana ha visto il ritorno anche di alcuni nomi altisonanti che per diverse ragioni erano rimasti fermi ai box, se da un lato apprezziamo le gesta dei giovani, dall’altro ci stupiamo di come alcuni over 30 abbiamo ancora molto da dire ai ragazzini terribili e a tutto la giostra del ciclismo.
TOM DUMOULIN: il ritorno dell’olandese dopo la sua lunga pausa dalla bici lo ha visto concludere lontano dai big nella classifica finale al Giro di Svizzera, nelle crono però sua grande specialità e grande obiettivo per la prossima rassegna olimpica ha mantenuto un buon livello di prestazione, ha chiuso in quinta posizione quella di Sabato, ottimi segnali in vista dei prossimi appuntamenti “Ci sono dei miglioramenti e ne sono contento. Mi sono sentito un po’ meglio questa settimana, non sono ancora al livello di cui avrò bisogno ai Giochi Olimpici. Se fossi stato nella mia forma migliore, avrei lottato per la vittoria qui. Dopo la prima cronometro avevo già sentito che c’erano delle basi su cui costruire per me è importante fare chilometri sulla mia bicicletta da cronometro. Riesco a esprimere al meglio la mia potenza sulla bicicletta da cronometro. Qui al Giro di Svizzera ho lavorato bene sulla mia forma. I due test nelle cronometro sono andati bene”
DOMENICO POZZOVIVO: l’highlander del ciclismo moderno aveva subito l’ennesima caduta e conseguente ritiro all’ultimo Giro d’Italia, si è presentato al giro di Svizzera per mettere chilometri nelle gambe, ha chiuso sesto nella classifica finale con ben tre top 10 nelle tappe parziali , che non gli venga in mente di prendere il via del prossimo Tour de France?
RIGOBERTO URAN: il veterano del ciclismo colombiano ormai centellina sempre di più le sue apparizioni nelle gare, quest’anno si presenta al giro di svizzera con solo due competizioni alle spalle (Etoile de Besseges e Volta catalunya) . Ha stupito tutti, compreso lui stesso, con la vittoria nella cronometro di Andermatt, concludendo poi la settimana in seconda posizione. “La mia prima vittoria in questa gara è stata nel 2007 molto tempo fa. È stata una cronometro speciale ed è un giorno speciale per me e per la squadra. Ed è anche un anno speciale per me, non ho corso molto, ho avuto un piccolo problema, ma mi sono preparato bene per il Tour de France
DIEGO ULISSI: il 31enne toscano della UAE è tornato ad alzare le braccia al cielo nel corso della quarta tappa del giro di Slovenia, durante l’inverno era stato costretto ad interrompere la sua preparazione a causa di un problema cardiaco poi risolto positivamente. Molti erano però i dubbi attorno al corridore ,Il Giro corso tra luci e ombre è stato il trampolino di lancio per il gran ritorno, ora a pochi giorni dal campionato italiano si appresta a parteciparvi con i favoriti del pronostico, e tra poco più di un mese l’obiettivo cinque cerchi non sembra poi così irrealizzabile.