Il mese di Luglio è da sempre sinonimo di caldo e afa o come viene definito dai francesi “canicule”. Il mese di Luglio è il mese del Tour, solo quest’anno verrà leggermente offuscato dalle Olimpiadi. Il mese di Luglio è il mese delle squadre francesi di ciclismo che come ogni anno indirizzano la loro preparazione in funzione dell’evento che monopolizza il loro paese per tre settimane. Il mese di Luglio è, o possiamo dire, era il mese di Thibaut Pinot, una delle speranze ciclistiche francesi più belle e concrete degli ultimi anni. Il popolo transalpino aspetta ancora dal 1985 il successore di Bernard Hinault, si affidava proprio al corridore nativo di Melisey la tanta e agognata vittoria.
Pochi giorni fa la sua squadra di club, la Fdj-Groupama ha diramato la lista degli otto che prenderanno il via al prossimo Tour in partenza Sabato, come già annunciato il francese non farà parte del team, Arnaud Demare e David Gaudu saranno i due leader. Thibaut Pinot ci è andato vicino a inserire nuovamente la bandiera francese davanti a tutti; ha fatto terzo nel 2014, nel suo palmares si contano anche due vittorie di enorme prestigio, nel 2015 ha battuto tutti sull’Alpe d’Huez e nel 2019 sul col du Tourmalet ha letteralmente fatto il vuoto dietro si sé, quando vinci su queste cime, due delle più storiche del Tour, entri nel cerchio magico dei grandi. Solo il 2014 lo ha visto raggiungere una posizione di vertice in classifica generale, da quell’anno in avanti il talento francese non si è piu avvicinato ai suoi standard, dal 2016 al 2019 non è riuscito a portare a termine le tre settimane a causa di continui problemi fisici e psicologici, solo lo scorso anno è arrivato a Parigi ma lontano dai primi.
Quest’anno il ragazzo avrebbe dovuto essere al via del Giro d’Italia ma la sua ultima apparizione risale al Tour of the Alps dopodichè il sipario si è abbassato a causa del perdurare di alcuni infortuni, in accordo con la squadra ha deciso di prendersi un lungo periodo lontano dai riflettori e dalle competizioni. Genio e sregolatezza? Forse sarebbe meglio dire Genio e Fragilità! Sicuramente i problemi fisici lo anno attanagliato parecchio degli ultimi tempi, alcuni dei quali sono ancora presenti; quelli alla schiena su tutti.
Marc Madiot storico DS della FDJ commenta così la situazione del suo corridore “Thibaut si sta prendendo cura di sé, non ho dubbi sul ragazzo, oggi lo stiamo rimettendo in piedi. Ma ne ha pagato le conseguenze per molti mesi. Non avremmo dovuto lasciarlo arrivare in questo stato. Spero che possa correre di nuovo in modo normale nelle prossime settimane o mesi. E una volta fatto questo passo, sarà il momento di pianificare la prossima stagione, al Tour de France, al Giro o alla Vuelta. Ma ora dovrà prima trovare la confidenza nei suoi mezzi, e se riusciamo a farlo, non ho dubbi sul ragazzo, sul fatto che possa tornare alla ribalta”
Thibaut Pinot è un corridore introverso non si espone molto sui social e con il pubblico, vive le sue emozioni nell’ombra e con grande rispetto, ricordiamo il suo pianto al Tour 2019, il quel frangente l’ amico/collega Matthieu Ladagnous gli diede letteralmente una spalla su cui per accogliere le lacrime, salì in ammiraglia con il volto distrutto dallo sconforto per aver lasciato sulla strada l’ennesimo sogno infranto.
Magari non sarà Pinot a riportare di nuovo lo scettro del Tour al suo popolo, ma amiamo e ameremo sempre la sua fragilità e la tua timidezza davanti agli occhi della platea.
Che fine ha fatto Thibaut Pinot? In qualunque posto tu sia finito, ti aspetteremo per vederti ancora sulle salite più note della Grande Boucle e non ti preoccupare saremo sempre la spalla su cui potrai piangere.