Omnium maschile:
1° Matthew Walls (Gran Bretagna) 153 p.
2° Campbell Stewart (Nuova Zelanda) 129 p.
3° Elia Viviani (Italia) 124 p.
4° Benjamin Thomas (Francia) 118 p.
5° Niklas Larsen (Danimarca) 113 p.
6° Jan Willem Van Schip (Olanda) 112 p.
7° Thery Schir (Svizzera) 109 p.
8° Gavin Hoover (Usa) 99 p.
9° Roger Kluge (Germania) 91 p.
10° Albert Torres (Spagna) 84 p.
Keirin femminile:
1^ Shanne Braspennincx (Olanda)
2^ Ellesse Andrews (Nuova Zelanda)
3^ Lauriane Genest (Canada)
4^ Olena Starikova (Ucraina)
5^ Kelsey Mitchell (Canada)
6^ Liubov Basova (Ucraina)
Il ciclismo su pista azzurro regala un’altra medaglia allo sport italiano alle Olimpiadi di Tokyo e lo fa con il portabandiera alla cerimonia di apertura, Elia Viviani, nell’Omnium. L’atleta veronese sale sul podio olimpico di questa disciplina a distanza di cinque anni. Non era scontato, dopo il trionfo di Rio, perché il tempo passa per tutti e soprattutto perché la disciplina ha subito una trasformazione sostanziale: da sei a quattro prove, con una prevalenza per l’endurance.
Elia nella corsa a punti finale estrae dal cilindro una prestazione sublime, che conferma il suo grande talento. Recupera oltre venti punti di distacco dal podio, lotta con determinazione e fino all’ultimo per un argento per poi mettersi al collo un bronzo per certi versi insperato dopo la prima delle quattro prove. Il titolo olimpico va al britannico Matthew Walls (153), sicuramente il migliore di oggi, in grado di terminare ai primi posti in tutte e quattro le prove che compongono l’Omnium. Alle sue spalle il neozelandese Campbell Stewart, che “soffia” l’argento all’azzurro nei giri finali e chiude con 129 punti, contro i 124 di Elia.
“Dopo lo scratch mi sono subito ripreso con l’eliminazione – ha dichiarato Viviani dopo aver tagliato il traguardo finale -. L’ho usata per reagire e per divertirmi. Sono salito sulla pista nell’ultima gara con la voglia di prendere una medaglia. So che era dura, ma alla fine sono dispiaciuto di aver perso l’argento all’ultimo giro. Le energie erano al lumicino, per tenere l’argento dovevo vincere l’ultimo sprint però avevo dato tutto prima. Guardando com’era partita la giornata abbiamo solo di che esultare, dopo un oro a Rio arriva questo bronzo che poteva essere argento… Se mi avessero detto prima delle Olimpiadi che avrei preso un bronzo avrei firmato subito. Partito male ma finito bene. Le motivazioni sono ancora più alte per sabato.”