I primi giorni del Tour de l’Avenir stanno mettendo in luce i talenti Under 23 del World Tour. Tra coloro come l’olandese Gijs Leemreize e lo spagnolo Carlos Rodriguez che fanno già parte della massima categoria (rispettivamente con Jumbo e Ineos) e quelli che invece gravitano attorno alle migliori formazioni al mondo all’interno dei rispettivi team development, è ormai evidente che la massima corsa a tappe riservata agli Under 23 è cosa riservata a chi professionista lo è già di fatto.
NUOVA FRONTIERA U23 – Una nuova frontiera che ha fatto registrare un ulteriore step in avanti del ciclismo mondiale in un periodo in cui va di moda puntare tutto su dei ragazzi poco più che ventenni senza preoccuparsi più di tanto di quale potrà essere il loro futuro.
Sino a qualche stagione fa, quando in Italia le Continental stentavano a decollare, ad essere avvantaggiati, con buona pace del CT Marino Amadori, erano i corridori delle Continental straniere; poi a segnare l’avanguardia della categoria sono stati i vari componenti delle Professional e, negli ultimi anni, addirittura i corridori delle World Tour che si impegnano ancora nei principali appuntamenti riservati agli Under 23.
Una suddivisione, quella per età, portata avanti dall’UCI che continua a non convincere e che continua a penalizzare i movimenti, come quello italiano, che dell’attività dilettantistica ha sempre fatto un proprio punto d’orgoglio.
LA BARDIANI SUL MERCATO U23 – Ma anche il mercato italiano sta cambiando faccia. Le notizie sempre più insistenti e concrete dell’impegno della Bardiani CSF a formare un gruppo di Under 23 al proprio interno hanno già creato una forte polemica tra chi è abituato ad operare da sempre nel mondo dei dilettanti (o degli Under 23 se preferite).
Tante storiche formazioni, che investono ormai da anni sui giovani dopo aver affrontato, non senza sacrifici, il salto tra le Continental, stanno subendo in queste settimane anche la concorrenza sul mercato della Bardiani CSF.
Il team della famiglia Reverberi ha già ingaggiato alcuni tra gli Under 23 più quotati come lo spagnolo Iker Bonillo, e gli italiani Omar El Gouzi, Alessio Martinelli, Luca Colnaghi e Luca Rastelli. A questi se ne potrebbero aggiungere anche degli altri nei prossimi giorni e nell’ambiente si fanno i nomi del giovane Alessandro Pinarello e del bronzo di Capodarco, Alex Tolio.
Una concorrenza che, dal mercato, potrebbe ben presto spostarsi anche sulla strada visto che la Bardiani, con questi Under 23, potrà gareggiare tutte le prove internazionali (Giro d’Italia U23 compreso) e anche, grazie alla deroga che la FCI del Presidente Cordiano Dagnoni sarebbe disposta a mettere sul piatto pur di poter poi contare su di una nazionale U23 competitiva, le gare inserite nel calendario nazionale Elite-U23.
Se così fosse si tratterebbe di uno squilibrio in più per il movimento italiano: non solo si tratta di una formazione con un budget 10 volte superiore a quello di una normale Continental ma, anche, allo stesso tempo di una squadra libera da tutti i normali vincoli che riguardano le Continental italiane (contratti pluriennali, nessun limite dei 35 punti ecc..).
ESPERIENZA ZANA E MAZZUCCO – L’idea dei Reverberi parte dall’esperienza positiva di Filippo Zana che, dopo essere stato chiamato a partecipare in extremis al Giro d’Italia (per sostituire Tonelli fermato dal Covid), ha conquistato con la maglia azzurra la Corsa della Pace e recentemente lo Sazka Tour. Oggi Zana è la punta della nazionale di Amadori per il Tour de l’Avenir e dalla Francia si attendono, nei prossimi giorni, buone notizie.
Un passaggio al professionismo “anticipato”, quello di Zana, che ha portato bene al vicentino ma altrettanto non si può dire per il padovano Fabio Mazzucco che, dopo aver corso il Giro d’Italia nel 2020, sta faticando parecchio a mettersi in luce in questo 2021.
Due esperienze contrastanti che non consentono di capire realmente quale potrà essere l’impatto tra i professionisti dei ragazzi Under 23 della Bardiani che saranno affidati a Mirko Rossato. La promessa dei Reverberi è quella di seguire un calendario adatto alla giovane età dei neo-professionisti ma questo significherebbe portarli di fatto in diretta concorrenza con le continental italiane e, soprattutto, vedere sensibilmente ridotto il valore “professionistico” della formazione che, se vorrà mantenere questo standard, dovrà per forza concorrere anche per una Wild Card al prossimo Giro d’Italia. Ma con quali energie lo potrà fare se sarà concentrata a curare la crescita dei giovani?
Green-team o linea verde che sia nel ciclomercato di Ferragosto domina una grande confusione: tra progetti federali ancora in sospeso, professionisti che vogliono fare i dilettanti e dilettanti che aspirano ad essere professionisti.