L’Italia è il Paese delle deroghe, dei rinvii e delle norme scritte ma non applicate. Continua ad essere così anche per il Registro CONI che dovrebbe servire per monitorare l’attività delle ASD italiane. Uno strumento creato nel 2019 con alcuni obblighi di legge piuttosto impegnativi imposti alle ASD: obblighi a cui, puntualmente, le ASD di tutta Italia faticano a far fronte per svariati motivi. Imposizioni molto stringenti che, qualora non rispettate, avrebbero comportato la decadenza da tutti i benefici fiscali riservati alle ASD.
Dal 2019 le società sportive, comprese quelle del ciclismo, avrebbero dovuto svolgere, oltre alla attività sportiva anche l’attività didattica: un obbligo a cui la FCI non aveva prestato molta attenzione salvo istituire nel corso della primavera 2021 una funzionalità all’interno del proprio sistema informatico “Fattore K”.
In vista della chiusura dell’anno, però, questo obbligo didattico che doveva essere adempiuto da un Direttore Sportivo della stessa società nei confronti dei propri soci e dei propri atleti, sembrava essere divenuto effettivo e avrebbe messo in difficoltà non poche ASD italiane, e buona parte di quelle che operano nel mondo del ciclismo.
La scorsa settimana il Consiglio Nazionale del Coni che si è riunito a Roma, ha (fortunatamente) deliberato il mantenimento dell’iscrizione delle società e dei relativi rapporti di affiliazione delle associazioni e società sportive dilettantistiche, regolarmente iscritte al Registro alla data del 31 dicembre 2021, seppur prive dell’attività sportiva e didattica da svolgersi nell’ambito istituzionale dell’organismo sportivo di appartenenza riferita al 2021.
E’ stato anche deliberato che le attività sportive e didattiche inserite nel Registro Nazionale del CONI siano considerate, anche alternativamente, ai fini della regolare iscrizione. Periodicamente, nel corso del 2022, verranno estratti e pubblicati sul sito del CONI i dati relativi all’attività sportiva, didattica e formativa che potrà essere svolta dalle ASD/SSD nell’ambito istituzionale dell’organismo sportivo di appartenenza. Gli inserimenti dell’attività sportiva, didattica e formativa dovranno avvenire nel rispetto delle modalità e tempistiche stabilite dal Regolamento di funzionamento del Registro. Tali decisioni non producono effetti sugli atti già adottati e sulle valutazioni che vengono compiute in relazione al possesso dei requisiti del 5 per mille.
“Si tratta di una decisione importante – ha commentato il Segretario Generale Marcello Tolu – fortemente richiesta dalla nostra Federazione e che permette a numerose nostre società di restare a pieno titolo nel Registro e continuare ad operare.”
La questione dell’attività didattica, però, rimane aperta così come tutte le problematiche ad essa connesse: come faranno le società che non hanno un Direttore Sportivo tesserato a svolgere attività didattica? Cosa ne sarà delle ASD che svolgono solo attività organizzativa e non possono dimostrare di aver svolto una attività sportiva e didattica?