Il nuovo Protocollo UCI per il Covid-19 è entrato in vigore ufficialmente ieri a Maiorca, dove domani si correrà la prima gara della stagione professionistica 2022, è caos assoluto.
Aldilà dell’annuncio con cui l’UCI nello scorso fine settimana ha presentato le novità applicate alla nuova stagione, infatti, a mancare fino al tardo pomeriggio di ieri erano le linee operative.
In pochi forse sanno, infatti, che non basta dire “i vaccinati possono entrare a far parte della bolla dei team” o “chi non è vaccinato deve presentare il risultato negativo di un tampone” ma è necessario che questi requisiti vengano in qualche modo dichiarati così da poter essere controllati dal collegio di giuria.
Ebbene, fino al tardo pomeriggio di ieri (con il nuovo protocollo già ufficialmente entrato in vigore e a 48 ore dal via della prima gara) tutte le squadre ancora non sapevano quali moduli utilizzare e dove poter caricare i documenti comprovanti il completamento del ciclo vaccinale o l’effettuazione dei tamponi.
Solo poche ore fa l’UCI ha diramato i link dove le squadre possono caricare i certificati di vaccinazione e solo ieri sera ha precisato che non sono sufficienti i test rapidi per entrare a far parte della bolla.
Una situazione kafkiana quella che si stanno trovando a vivere, loro malgrado, diversi team, anche World Tour che già da giorni sono a Maiorca per completare la preparazione invernale con personale e atleti anche non vaccinati monitorati periodicamente con i tamponi rapidi e che, improvvisamente, si troverebbero a doverli estromettere dalla bolla (o ad ammettere che la bolla è stata clamorosamente bucata) per effetto del nuovo protocollo.
La necessità di presentare un tampone molecolare, comunicata dall’UCI a meno di 48 ore dal via della Challenge Mallorca rischia di mettere fuori gioco diversi atleti e diversi componenti dello staff delle squadre che non avrebbero più il tempo per reperire un centro dove effettuare il tampone ed ottenere in tempo utile il referto. Allo stesso tempo non tutti gli atleti hanno con sè in Spagna il certificato vaccinale (documento diverso dal semplice GreenPass) e stanno cercando affannosamente di reperirlo attraverso amici e parenti.
Una situazione che sarebbe stata facilmente evitabile: è incredibile come l’UCI, con tutto l’inverno a disposizione, sia arrivata all’ultimo minuto sulla definizione del nuovo protocollo e, peggio ancora, sulla diramazione delle istruzioni operative ai team causando il caos che sta regnando sull’isola iberica in questo momento.
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