Sono ore convulse e drammatiche per tutto il mondo e anche per chi ama il ciclismo. Una storia intrecciata con l’Italia quella che riguarda il team continental Eurocar Gs Cycling Team: l’unica formazione ucraina registrata all’UCI, infatti, era attesa nel nostro Paese per una primavera da protagonista nelle internazionali Under 23 ma tutto è stato messo a repentaglio dagli scontri in atto.
“Avrebbero dovuto arrivare questa settimana ma da alcuni giorni non ho più loro notizie” racconta ai microfoni di ciclismoweb Lorenzo Carrara, storico dirigente del ciclismo italiano che ha sempre avuto un occhio di riguardo per gli atleti dell’est. “Avevamo già tutti gli inviti per le gare internazionali riservate agli Under 23 poi a maggio avrebbero dovuto tornare in Ucraina per i campionati nazionali su pista per poi vivere qui in Italia la seconda parte di stagione”.
Una storia come tante quella del Team Eurocar che sotto la guida di Oleksii Kasianov e Borys Bakurysnkyi aveva scelto l’Italia per far crescere i propri talenti. Una storia che rischia però di interrompersi prima ancora di iniziare: “Le notizie che ci sono giunte in queste ore ci dicono che al momento possono uscire dall’Ucraina solo donne, bambini e anziani mentre gli uomini sono costretti a restare là. So che si sta lavorando per consentire a questi ragazzi di uscire come atleti ma non è facile e non abbiamo certezze” racconta Carrara, scopritore dei fratelli Wladimir e Alexander Efimkin che negli ultimi anni ha seguito diversi atleti dell’est che hanno scelto l’Italia per allenarsi e gareggiare. “Dalla Gazprom alla Bielorussia, passando per i lettoni e gli ucraini: io aiuto tutti a trovare una sistemazione e ad ottenere gli inviti alle corse. Ma non mi era ancora capitato di vivere una situazione così difficile” ammette Carrara.
“Di certo se riusciranno a venire in Italia nelle prossime ore rimarranno qui almeno fino a fine stagione con la speranza che la situazione in patria si stabilizzi” osserva Carrara referente per l’Italia per conto del team Ucraino.
Sono tanti coloro che in queste ore si sono interessati alle vicende dei ragazzi ucraini; primo tra tutti Riccardo Scanferla, presidente della Orange Asd e organizzatore della Due Giorni Alessandro Bolis che si disputerà i prossimi 12 e 13 marzo a San Pietro in Gu (Pd) e che potrebbe essere proprio la prima gara stagionale per il team ucraino.
“Ci siamo messi subito in contatto con il team attraverso Lorenzo Carrara: se i ragazzi riusciranno a venire in Italia nei prossimi giorni, lavoreremo con le rispettive federazioni per consentire loro avere una deroga, più che motivata dalla situazione mondiale, per gareggiare subito nelle nostre gare. La loro presenza avrebbe un significato importantissimo per il nostro evento e ci consentirebbe di coinvolgerli per una serie di iniziative di sensibilizzazione e per avviare una raccolta fondi che abbia lo scopo di aiutare questi atleti e le loro famiglie” ha spiegato Scanferla. “Noi aspettiamo l’Eurocar Gs Cycling Team al via della nostra manifestazione per abbracciare questi giovani atleti e ribadire ancora una volta l’importanza dello sport per gettare un ponte di solidarietà anche laddove la diplomazia viene messa in crisi”.
A tenere il fiato sospeso per l’arrivo degli atleti ucraini dell’Eurocar Gs Cycling Team è tutta la macchina organizzativa della Due Giorni per Alessandro Bolis come testimoniano anche le parole del primo cittadino di San Pietro in Gu, Paolo Polati: “Saremmo felicissimi di accogliere questi ragazzi per due giornate di gare e di festa che li aiutino a dimenticare anche per poco il dramma che si sta vivendo nella loro terra. Se saranno parte del nostro evento ci piacerebbe promuovere anche un incontro con tutta la cittadinanza per aiutarci a comprendere le dinamiche di una crisi internazionale che sta preoccupando tutti noi”.