E’ un lunedì denso di emozione e temi importanti quello dedicato alla diretta di Lello Ferrara. Tra gli ospiti c’è l’ucraino Yaroslav Popovych, mattatore tra i dilettanti, grande campione tra i professionisti e oggi direttore sportivo alla Trek Segafredo.
Popovich racconta in diretta con Lello Ferrara: “Oggi a casa mia in Ucraina è arrivata la lettera dell’esercito che mi chiede di andare a combattere. Non so cosa accadrà adesso, vediamo nei prossimi giorni cosa dovrò fare, non so quale sia la procedura”.
Una notizia che gela il sangue di appassionati e amici di “Popo” che in questi giorni si è dato tanto da fare per raccogliere farmaci, alimenti e vestiti e per portarli ai propri connazionali.
“In questi giorni dovevo essere alle corse, alla Tirreno-Adriatico. Quando è iniziata la guerra ero all’UAE Tour e stavo molto molto male. Quel giorno ho sentito subito Luca Guercilena e lui mi ha detto “se vuoi puoi andare a casa”. Ho resistito fino alla fine del giro, poi sono tornato a casa e dal lunedì successivo ho chiesto di fermarmi perchè non avevo la serenità per lavorare, pensavo ai miei amici e ai miei familiari. La squadra mi ha consentito di stare a casa per fare tutto il possibile per il mio Paese: adesso stiamo aiutando tanti ragazzi a venire in Italia e a dare loro la possibilità di correre in Italia” racconta un Popovych visibilmente provato dalla situazione.
Riguardo poi alla situazione della Gazprom Rusvelo, Popovych ribadisce di essere in pieno disaccordo con quanto deciso dall’UCI: “Sono ragazzi sfortunati quelli della Gazprom che si sono trovati in questa situazione. Cosa c’entrano loro? Sono sfigati che hanno questo sponsor, non è che li puoi buttare fuori dalle corse. Vedo, invece, famiglie in difficoltà per il prossimo anno e sarà ancora più difficile per Renat trovare un altro sponsor per il prossimo anno”.