Scorrendo l’albo d’oro dei vincitori del Giro d’Italia ci accorgiamo che l’ultima conquista azzurra risale al 2016, quando Vincenzo Nibali portò a casa per la seconda volta il trofeo senza fine. Cinque anni è il nostro personale digiuno che stiamo vivendo e che sembra portarci inesorabilmente verso il sesto. E se fosse realmente così?
Siamo andati a ritroso nel tempo per scoprire l’astinenza più lunga della nostra nazione nell’albo d’oro, soltanto in due occasioni abbiamo avuto un arco temporale di cinque anni senza successo (dal 1992 al 1996 e dal 1970 al 1974) , mai però abbiamo raggiunto il sesto. Se il trend degli ultimi anni dovesse essere confermato, andremo incontro ad un record negativo senza precedenti nella storia della corsa a tappe più importante del nostro paese. Dei nostri presenti al via chi potrà non farci cadere in una crisi di queste dimensioni? Lo squalo di Messina sembra non avere più lo smalto delle annate migliori, lui stesso ha confermato i dubbi sulla resa in ottica classifica generale, molti punti di domanda ruotano attorno alla costanza di prestazione dell’abruzzese Ciccone, Pozzovivo e Fortunato per aggrapparci ad una fievole speranza che però non sembra rincuorarci su un destino nero che incombe ormai su questo mese di Maggio.