Pochi giorni dopo la visita del nostro Giro d’Italia, l’Ungheria ha ospitato il suo personale giro a tappe (il giro dell’Ungheria – dal 11 al 15 maggio) , giunto all’edizione n°43 la breve corsa di cinque giorni prevedeva diversi arrivi per ruote veloci e un’ arrivo in salita. Un parterre al via di assoluto livello, ben 11 squadre World Tour. Le prime tappe, come da copione, si sono risolte a ranghi compatti, hanno messo la ruota davanti a tutti : Olav Kooij, due volte Fabio Jakobsen e Dylan Groenewegen. L’ultima tappa ha sorriso ai colori italiani, sull’arrivo in salita Antonio Tiberi, in maglia bianco e rossa della Trek Segafredo è riuscito ad imporsi a braccia alzate, la classifica finale per la cronaca è stata conquistata dall’irlandese del Team Ineos Eddie Dunbar.
Con grande piacere scorrendo la classifica parziale di tappa ci siamo resi conto che diversi nostri ragazzi di prospetto hanno colto un piazzamento di vertice.
Antonio Tiberi, classe 2001, non ancora 21 anni, vince la sua prima gara tra i pro. Già nell’orbita nel team americano da un paio di stagioni, l’anno 2022 sembra essere la svolta per il ragazzo ex Colpack, ad inizio stagione ha ottenuto un quinto posto finale alla settimana Coppi e Bartali e un ottavo al Gp Industria. Alcuni accostano il suo nome al dopo Nibali, dopo questo successo avremo ancora più curiosità nei suoi confronti (si vocifera che sia nella lista dei papabili per la prossima Vuelta)
Samuele Battistella, è già nel giro dei professionisti da alcune stagioni, ha concluso al quarto posto la tappa finale del giro di Ungheria, il 23 enne dell’Astana ci ha già deliziato di numeri straordinari, come quello sul finale della scorsa stagione, quando si impose in solitaria alla semiclassica italiana Veneto Classic. L’ex campione del mondo under23 ha già ottenuto diversi piazzamenti parziali nel calendario World Tour, compreso un sesto posto di tappa al giro dello scorso anno.
Edoardo Zambanini, ha concluso in quinta posizione la tappa; passato quest’anno ai pro alla corte della Bahrain-Victorious, ancora tutto da scoprire il 21enne ex Zalf. Con questo piazzamenti fa già intravedere delle ottime qualità da uomo-scattista, quest’anno ha partecipato e portato a termine le strade bianche. Segnamoci il suo nome.
Filippo Baroncini e Alessandro Fancellu, rispettivamente 15° e 16°. Il primo sempre con i colori della Trek, sta muovendo i primi passi nel mondo dei grandi, sono ancora fresche le immagini della sua vittoria al campionato del mondo under23 dello scorso anno. Il comasco della Eolo-kometa ha già fatto parlare di sé per il suo potenziale, ancora non del tutto espresso.
Quest’anno il giro d’Italia non ci porterà nessuna cicogna bianca, dobbiamo guardare altrove per scovare i nuovi eroi del nostro movimento, l’Ungheria ad esempio sembra essere la terra promessa per ripartire o meglio per iniziare a scrivere un nuovo capitolo.