Sarà stato di sicuro un errore, l’ennesimo dopo quello (o prima?) della tessera da dipendente federale della first lady, ma l’affaire Irlanda sta assumendo tinte sempre più fosche per la FCI.
VERITÀ E QUERELE – Sono passati ormai alcuni giorni dalla pubblicazione del reportage di ciclismoweb.net e dalla FCI non è giunto alcun chiarimento che aiutasse tutti i tesserati a capire di più su quei 106mila euro già volati, se una presunta delibera, quella del 18 giugno, vale ancora qualcosa, dalle casse federali direttamente in Irlanda.
La sola minaccia di querele non ha fermato il lavoro della redazione orange che ha continuato a scavare tra i documenti per ricostruire i contorni di una vicenda che di chiaro sembra avere ben poco.
CHI E’ REIWA MANAGEMENT – Per comprendere a fondo cosa ci sia dietro a quell’ingente movimento di denaro è necessario sapere cosa abbiamo di fronte. Reiwa Management, con sede a Dublino, è una società che opera nel mondo del marketing sportivo. Le informazioni disponibili sono molto scarne, pubblicate su un sito commerciale di poche pagine senza la presentazione né di un testimonial né di un portfolio né, tantomeno, dell’assetto societario. Reiwa Management non ha profili social e il numero di telefono, contattato più volte dai giornalisti di ciclismoweb, risulterebbe essere una sorta di risponditore automatico.
Per vedere dentro alla Reiwa Management, dunque, bisogna affidarsi ai documenti ufficiali dai quali risulta che l’amministratore (non l’azionista di cui abbiamo già parlato nel precedente articolo) è Nigel D’Arcy, un uomo d’affari che dal 1989 al 1998 è stato tra i dirigenti della National Irish Bank. Nel 2005 D’Arcy è stato interdetto per 10 anni, con sentenza dell’Alta Corte irlandese, dalla possibilità di amministrare o dirigere qualsiasi tipo di società (fonte Irishtime.com).
Un provvedimento che sarebbe stato comminato a D’Arcy, allora capo della divisione dei servizi di consulenza finanziaria della NIB, per aver consentito che all’interno della banca venissero promosse delle polizze di assicurazione medica usate dai clienti per evadere il fisco irlandese (CLICCA QUI per leggere l’articolo completo).
Dopo la sospensione, nel 2015 D’Arcy è diventato anche senior manager di Verfides, società legata a una fiduciaria britannica che vanta uno staff quasi tutto italiano, con sede appunto a Londra e Dublino, e di almeno un’altra decina di società tra cui anche l’ormai famosa Reiwa Management che, come detto, ha sede a Dublino, allo stesso indirizzo della sede secondaria di Verfides.
Nella brochure di Verfides Group, che nulla ha a che fare con lo sport, si legge: “Aiutiamo i nostri clienti a destreggiarsi nelle complesse normative fiscali per garantire che venga scelta la direzione più efficiente dal punto di vista fiscale”. Cosa c’entra tutto questo con una Federazione sportiva italiana e con un procacciamento di sponsor?
Nello scegliere un partner per la ricerca di sponsor, insomma, la Federazione-azienda del Presidente Cordiano Dagnoni, del Segretario generale Marcello Gavino Tolu e del Team Manager Roberto Amadio sarebbe incappata (sarà stato per errore?) in una rete di società in cui opera un unico soggetto che l’Alta Corte irlandese ha definito “inadatto ad essere coinvolto nella gestione di qualsiasi azienda”.
ERRORI, SVISTE E DOCUMENTI – Ma come ha fatto la FCI ad arrivare alla Reiwa Management? Con quali vantaggi per i tesserati? Perché tra le centinaia di agenzie per la ricerca di sponsor presenti in Italia si è andati a cercarne una irlandese?
Il percorso seguito dai vertici federali per dare impulso alla ricerca di nuovi sponsor ha seguito alcuni passaggi molto significativi. Il 27 marzo 2022, appena 5 giorni prima di concludere (o rinnovare) alcuni contratti di sponsorizzazione piuttosto rilevanti, il Consiglio Federale riunitosi a L’Aquila aveva approvato una delibera con la quale veniva stabilito “il riconoscimento a soggetti terzi, consulenti o società di settore di una percentuale dal 10 e fino ad un massimo del 20% della base imponibile da erogare alla definizione ed esecuzione del contratto di sponsorizzazione procurato e presentato unitamente all’effettivo versamento di quanto dovuto in base al contratto stesso”.
Vista la palese genericità di questa delibera è naturale ritenere che, quindi, a fine marzo 2022 ancora non vi fosse alcun accordo con Reiwa Management (e/o Verfides) o che, quantomeno il Consiglio Federale non ne avesse avuto contezza.
Eppure, nel verbale del successivo Consiglio Federale, quello contestato del 18 giugno 2022, i dirigenti della FCI avrebbero deliberato i famosi 106mila euro a titolo di provvigione alla Reiwa Management per aver portato le sponsorizzazioni di Acqua Dolomia, MP Filtri, Buzzati Trasporti, TCI Telecomunicazioni Italia ed Enervit.
In questo caso il condizionale è d’obbligo perché, in realtà, questo punto (il 3.6) nell’ordine del giorno del Consiglio Federale del 18.06.2022 non era presente e non sarebbe mai stato aggiunto né discusso. Salvo poi ritrovarlo nel verbale posto in approvazione lo scorso 6 agosto (vedi foto d’apertura).
Ma non finisce qui. Infatti il contratto tra FCI e MP Filtri, come quelli con Acqua Dolomia, Buzzati Trasporti, TCI ed Enervit sono stati perfezionati, seguendo le divulgazioni stampa, fra l’agosto 2021 e la primavera 2022.
Numeri, nomi e cifre che dicono una cosa sola: in ogni caso si tratta di contratti che, anche tenendo per buona la delibera del 18 giugno 2022, sarebbero stati stipulati dalla FCI con i rispettivi sponsor molto prima che la FCI sottoscrivesse l’accordo con Reiwa Management. E quest’ultima, invece, per avere diritto alle provvigioni avrebbe dovuto operare a nome e per conto della FCI da più di un anno.
E dunque, ammesso che lo abbia fatto, in base a quale incarico si sarebbe eventualmente mossa la società irlandese per procacciare questi sponsor (tutti italiani) alla FCI?
A quali condizioni economiche? Con quali limitazioni? In esclusiva? Senza alcuna comunicazione periodica al Consiglio?
E il Consiglio Federale era a conoscenza del fatto che una società irlandese era stata incaricata di procacciare nuovi sponsor quando a marzo approvava una delibera generica di poca utilità pratica?
Il presidente FCI ha affermato che “un imprenditore gestisce la propria azienda, qui in maniera collegiale amministriamo ciò che non è nostro”. Proprio per questo Ciclismoweb.net e i tesserati restano in fiduciosa attesa di una risposta chiara da parte dei vertici federali.