I nodi vengono sempre al pettine e, nonostante le frasi di circostanza un anno fa avessero celato al grande pubblico il forte dissidio interno alla FCI e nei rapporti tra il neo-presidente
Cordiano Dagnoni, il suo staff capitanato dal team manager
Roberto Amadio e l’allora CT
Davide Cassani, in tanti avevano capito e raccontato il doloroso strappo vissuto prima e durante i Giochi Olimpici di Tokyo.
Oggi, a distanza di un anno, Davide Cassani ha vissuto un flashback che lo ha portato a sfogarsi sulla sua pagina Facebook pubblica. Un messaggio quello dell’ex CT azzurro, che lascia spazio a poche interpretazioni e che è diretto al Presidente Cordiano Dagnoni che in una intervista si è lamentato degli attacchi ricevuti in questi giorni ricordando che ci mette cuore e passione per interpretare il ruolo del numero uno della FCI. E Cassani non ha potuto fare a meno di togliersi qualche sassolino dalla scarpa con l’effetto di rivelare al grande pubblico alcuni dettagli della sua vicenda che sino ad oggi erano conosciuti solo da una stretta cerchia di amici. Ecco il messaggio pubblico di Davide Cassani:
Oggi, leggendo l’intervista che Pier Augusto Stagi ti ha fatto, sono tornato indietro a 12 mesi fa. È stato un flash, un susseguirsi di immagini, ricordi, sentimenti, emozioni che, ancora oggi, mi rigettano in una tristezza infinita. Tu, presidente, dici:”ormai dedico tutta la vita a questa mission” poi ancora:” ci metto il cuore e la passione”.
Sono stato 8 anni in federazione, ho dato tutto me stesso per cercare di fare qualcosa di utile. Non ho mai e ripeto MAI pensato al mio lavoro come fonte di guadagno ma, come dici tu, Cordiano, ad una MISSION. Non è il momento di elencare nel dettaglio quel poco di buono che ho fatto per la federazione senza parlare dei 4 Europei e dei due mondiali a crono vinti.
Sono stato massacrato per il semplice fatto che apparivo in televisione con Enervit e Suzuki. Ma erano sponsor della nazionale e perché mai avrei dovuto dire di no alla richiesta di due nostri sponsor? Facevo qualcosa di male? Ho sempre cercato di fare l’interesse della federazione come penso abbia fatto tu. Nonostante tutto questo sono stato cacciato da te. Non mi riferisco al mancato rinnovo ma al modo in cui è
avvenuto. Mi hai tolto la gioia più grande che un CT possa avere: condividere la vittoria dei propri ragazzi. Sapevi benissimo che il quartetto di Marco Villa avrebbe lottato per l’Oro e per questo mi hai fatto telefonate da Roberto Amadio due giorni prima della mia partenza per Tokyo. Ancora oggi quelle parole mi rimbombano in testa:” Davide, non puoi stare a Tokyo per le gare in pista perché non c’è un pass per te”. Quel giorno se tu mi avessi colpito con un pugno in faccia mi avresti fatto molto meno male. Ma forse ora puoi capire cosa ho provato in quei giorni. Tu dici che ci metti cuore e passione e ti viene la pelle d’oca solo a pensarci. Prova a pensare cosa ho provato in quei giorni di agosto dello scorso anno. Come te , ho messo cuore e passione ma non è bastato.
Da quando è scoppiato questo caso non ho aperto bocca, ho rifiutato interviste ma leggendo le tue parole non ho resistito.
Credo che tu sia una persona onesta, credo che tu non abbia nulla a che fare con quei 106.000 euro ma, forse per colpa di altri , ora ti trovi nell’occhio del ciclone. Per questo sono certo che solo ora tu possa capire il mio stato d’animo dello scorso anno. E ripeto, non mi sono sentito offeso per essere stato sostituito ( tuo diritto sacrosanto) ma il modo con cui l’hai fatto. Quando una persona mette cuore, passione e onestà nel lavoro che svolge ha il diritto di essere rispettato, sempre. E tu, rispetto per me, non l’hai avuto.