Chiusa la poco felice (e costosa) trasferta ai mondiali di Wollongong, la FCI si prepara a tornare in ufficio. Tra vecchie magagne e nuove perle che meritano l’attenzione del popolo del ciclismo italiano.
I CT DEL NUOVO CORSO – Il mondiale australiano ha bocciato sulla strada il nuovo corso federale. La rassegna iridata che si è chiusa domenica era il primo vero banco di prova per la gestione Amadio dopo i cambi in ammiraglia dettati a fine 2021. Al netto della superiorità degli avversari i risultati non hanno comunque premiato queste scelte. Italia inesistente tra gli juniores, lontana dai migliori tra gli Under 23 e impotente tra i professionisti. Un passo indietro si è registrato anche in campo femminile dove l’unico oro di Vittoria Guazzini non può fare da parasole ad un movimento che ha raccolto meno rispetto a quanto ci si augurava. Il tecnico delle cronometro, infine, non ha portato nulla di più, anzi, si è assistito ad una imbarazzante prova di Filippo Ganna. Ci è andata meglio nel Team Relay ma anche grazie alla sfortuna che ha decimato l’Olanda. Ora la vera domanda è: quanto spazio di manovra avranno i nuovi tecnici per cercare di incidere sulle performance azzurri? Imbarazzi e mal di pancia registrati tra i tecnici delle nazionali prima di partire per l’Australia a cosa porteranno?
106MILA E GLI IRLANDESI – La spedizione azzurra in Australia, di certo, non ha cancellato l’indignazione per la vicenda legata ai 106mila euro e alle provvigioni inesistenti. Mentre nelle corse italiane continuano a registrarsi episodi di protesta e si fanno sempre più evidenti gli striscioni #FCICHIARIMENTIODIMISSIONI la questione non è certo archiviata.
Su istanza di Norma Gimondi, la questione sarà posta all’ordine del giorno della prossima Giunta Coni: a rendere la vicenda rilevante ci sono soprattutto i maldestri tentativi di manomettere i verbali del Consiglio Federale. Una pratica che mal si concilia con i doveri di trasparenza a cui è tenuta la FCI.
UNA BAGAGLIERA DOC – In attesa di conoscere se certe provvigioni fossero dovute o meno, le società ciclistiche italiane potrebbero usufruire delle convenzioni della FCI con i propri partner. Ad esempio, si potrebbe noleggiare o acquistare una nuova ammiraglia marchiata Toyota. Una bella occasione anche perchè la macchina è completa di portabici.
L’importante, però, è chiedere una foto della bagagliera, perchè, come ha scoperto l’influencer Lello Ferrara, si tratterebbe solo di un semplice porta-bici: nulla a che vedere con quanto servirebbe effettivamente ai team agonistici. Viene da chiedersi se al partner della FCI qualcuno avesse spiegato le necessità di un team ciclistico e la funzione di una ammiraglia.
LANDONI MANIA – Prosegue intanto, l’instancabile attività (totalmente gratuita) del Consigliere Regionale della Lombardia Gianluca Landoni. L’uomo che ha risollevato le sorti del settore amatoriale lombardo ci ha tenuto a precisare che ogni sua presenza e ogni suo servizio alle corse in favore degli organizzatori è a titolo gratuito.
Peccato che, come già evidenziato da Ciclismoweb, non lo sia per il CR Lombardia che, fino alla scorsa settimana, gli ha sempre riconosciuto dei lauti rimborsi spese. In pratica, tutto gratuito per gli amici amatori, tanto a pagare ci sono tutti gli altri tesserati FCI.
Aldilà delle affermazioni auto-celebrative del Consigliere Lombardo, sabato scorso, in Consiglio Regionale, il Presidente Pedrinazzi si sarebbe scusato per l’errore (inizia ad essere un vizio quello di imputare tutto a questi ormai celeberrimi “errori”) di non aver controllato in maniera attenta le richieste di rimborso del Landoni.
Un intervento a cui ha fatto seguito una e-mail del CR Lombardia, inviata lunedì scorso a tutti i dirigenti regionali, nella quale “si ribadisce che i rimborsi spese dovranno essere contestualizzati con fattura e/o scontrino fiscale e/o ricevuta e/o ticket, mentre per i viaggi con mezzo proprio i chilometri verranno calcolati SOLO per il tragitto di trasferta (andata + ritorno) al luogo della manifestazione”.
Felici di aver contribuito a fare chiarezza, ora però, sarebbe arrivato il momento anche di assumere i provvedimenti del caso nei confronti di chi, fino ad oggi, ne ha abusato impropriamente.
SOLDI MALSPESI – Che la “nuova” FCI non brilli per le modalità di gestione delle risorse economiche è ormai un dato di fatto. Ma che, in tutto questo marasma, il Presidente della FCI Cordiano Dagnoni si prendesse anche la briga di sottoscrivere una delibera presidenziale (41 del 7 settembre 22) per querelare Ciclismoweb.net rende forse l’idea degli sprechi a cui sono abituati i vertici federali.
Al centro dell’attenzione del Presidente Dagnoni ci sarebbe l’ormai famosa “diretta” del Consiglio Federale del 27 agosto. Dagnoni, con la delibera presidenziale, avrebbe incaricato l’Avv. Nuri Venturelli e il perito informatico Dott. Giuseppe Riefolo, per fare chiarezza sulle “modalità con cui si è verificata l’intrusione e identifichi gli eventuali responsabili”.
Insomma, oltre a non aver ancora capito dove fosse l’ormai famosa talpa, tema su cui i vertici federali brancolano clamorosamente nel nulla, la FCI spenderà le risorse dei tesserati per pagare due stimati professionisti con l’obiettivo di tutelare la propria immagine querelando un organo di informazione.
Presidente, un consiglio: risparmi quei soldi! Ci permettiamo di spolerare il finale della storia: sarebbero buttati al vento, senza alcun esito. Usi quelle risorse in favore del ciclismo giovanile, tutti i tesserati gliene saranno riconoscenti!