La querelle tra FCI e Lega Ciclismo regala un nuovo capitolo. Oggi, con il Consiglio Federale convocato per le ore 14 a Milano, la FCI è stata battuta sul tempo dal direttivo della Lega Ciclismo decaduto in seguito alla sentenza della Corte d’Appello Federale.
Alle 9.18 di questa mattina, infatti, la Lega Ciclismo ha notificato alle società affiliate la convocazione della nuova assemblea elettiva fissata per il prossimo 21 novembre alle ore 14 (in prima convocazione); una decisione repentina, quella del direttivo presieduto da Mauro Vegni, che mette fuori gioco la FCI.
Dopo la sentenza della Corte d’Appello dello scorso 26 ottobre, infatti, la FCI, pur potendo procedere al commissariamento della Lega Ciclismo in forza del dispositivo della Corte, non aveva assunto alcun provvedimento. La convocazione della nuova assemblea elettiva della Lega Ciclismo, invece, ha fatto scattare il countdown verso le prossime elezioni restringendo di molto il tempo a disposizione della FCI per individuare i nuovi soggetti da candidare alla guida del professionismo italiano o, ancora diversamente, per nominare un commissario che potesse riscrivere le regole e gli obiettivi della Lega Ciclismo.
Appena mezz’ora più tardi, il consigliere Stefano Feltrin, per conto del Presidente Mauro Vegni inviava una precisazione molto chiara: “facendo seguito alla precedente comunicazione, su indicazione del Presidente, si comunica che, in ottemperanza del disposto della sentenza RG n. 3/2022 della Corte Federale d’Appello della Federazione Ciclistica Italiana che ha disposto la decadenza del Consiglio Direttivo della Lega del Ciclismo Professionistico ed in applicazione di quanto disposto dallo Statuto della Lega, il Presidente è tenuto alla convocazione dell’assemblea elettiva – come da precedente comunicazione inviataVi – ed il Consiglio Direttivo rimarrà in carica per l’ordinaria amministrazione fino all’esito delle prossime elezioni”.
Una vera e propria beffa per il Consiglio Federale che, da Statuto Federale, avrebbe il compito di vigilare sulla Lega Ciclismo (e che non ha vigilato vista la necessità dell’intervento della Giustizia Sportiva per annullare le elezioni del 29 giugno); ora resta da conoscere la posizione che verrà assunta dalla FCI.