E’ successo ancora. E’ successo a Davide Rebellin, l’eterno campione in bicicletta. Ha corso più di tutti, fino a 51 anni. Poi, il destino lo ha atteso lungo la strada, vestito da camion tedesco senza pietà. Una vicenda che ha smosso le coscienze di tutto il mondo e che ha dato vita ad un richiamo mediatico senza precedenti. Una morte, l’ennesima che riguarda chi va in bicicletta, che non può e non deve essere ricordata solo come una tragedia inutile.
Nonostante così tanta commozione, però, gli amici e i familiari di Davide non hanno ancora potuto salutarlo, in attesa di un esame autoptico rinviato senza rispetto. Una vicenda che grida vendetta, esattamente come quella di Giovanni Iannelli. Il ragazzo pratese che avrebbe compiuto 26 anni lo scorso 20 novembre e che non ha ancora avuto un giusto processo per la propria morte.
La morte di Davide ha investito anche il lavoro della nostra redazione: il numero di novembre era già pronto per essere stampato. Abbiamo deciso di stravolgere tutto per celebrare un Campione e regalare, a chi non lo conosceva, un ritratto dipinto sia dal punto di vista umano sia dalla prospettiva dei numeri che ha saputo collezionare nella propria lunga carriera.
Ciao Davide, fai buon viaggio: che il tuo ricordo ci consenta di migliorare il futuro di quanti amano il ciclismo così come lo amavi tu.