Non capita tutti i giorni di cambiare logo dell’azienda. E la FCI lo ha celebrato come un avvenimento degno di nota. Cambiare il proprio brand, però, non ha consentito di spazzare via altrettanto facilmente i vecchi problemi che sono rimasti lì, sul tavolo, del massimo organismo del ciclismo italiano.
Nel Consiglio Federale pre-natalizio e post giro d’onore è stata deliberata l’ennesima mancia (con uno sconto agli organizzatori) il cui importo viene quantificato in tutto in 500.000 euro, spesi, anche questa volta, senza che vi sia un vero e proprio piano di rilancio dell’attività giovanile.
BANDO ANCORA DA FARE – Restano, ancora da definire, invece, i nodi che riguardano l’assegnazione del Giro d’Italia U23 e del Giro Donne: nonostante si sia già a Natale, infatti, la FCI ha annunciato che “sarà pubblicato nei prossimi giorni un avviso per l’assegnazione”. Quanto tempo ancora passerà prima che venga dato l’incarico (ormai dato per scontato da tutti all’interno della FCI a RCS Sport) di organizzare il prossimo Giro d’Italia U23? E, soprattutto, ci sarà il tempo necessario per organizzarlo adeguatamente?
LEGA PIGLIA TUTTO – Ma la delibera, tra le poche rese pubbliche dal consueto stringato e fumoso comunicato stampa diramato dalla FCI, che fa nascere i maggiori dubbi è senza dubbio quella con cui la FCI avrebbe assegnato alla Lega Ciclismo Professionistico l’organizzazione di:
– tutte le gare Professionistiche non più organizzate da 2 anni;
– tutte le gare Elite-U23 non più organizzate da 2 anni;
– una gara internazionale a tappe Under 23 per Nazionali, uomini e donne;
– tutti i campionati italiani, di tutte le discipline e categorie, per i prossimi cinque anni a partire dal 2024.
Come tutto questo sia stato possibile lo sanno solo il Presidente Cordiano Dagnoni e il Segretario Generale Marcello Tolu (e, forse, dovrebbero saperlo i componenti del Consiglio Federale che hanno avvallato una decisione del genere): la Lega Ciclismo, infatti, ad oggi è un ente commissariato, senza un direttivo, senza uno Statuto e senza una assemblea costituita. Vi sono due commissari straordinari nominati dalla FCI i quali avrebbero il compito di gestire la “normale amministrazione” traghettandola verso la prossima assemblea elettiva. Nonostante questo stato di quiescenza della Lega Ciclismo, la FCI avrebbe assegnato queste organizzazioni proprio all’ente commissariato.
Quali sono gli obiettivi di una scelta del genere? Perchè, se la Lega Professionisti dovrebbe riguardare solo il mondo professionistico italiano, diventa l’assegnataria di organizzazioni che riguardano gli Under 23 e, addirittura, i Campionati Italiani di tutte le categorie e di tutte le specialità?
E poi, perchè impegnare oggi la FCI fino al 2029 con un Ente ancora tutto da definire quando il mandato del sig. Dagnoni scadrà a fine 2024?
Non sarebbe stato meglio attendere prima che la nuova Lega Ciclismo definisse le proprie regole interne e costituisse i propri organi direttivi prima di affidare delle organizzazioni così rilevanti?
E ancora, perchè sulle spalle della Lega Ciclismo che dovrebbe tutelare gli interessi del professionismo italiano vengono poste altre organizzazioni? Perchè i Commissari della stessa Lega Ciclismo, invece, non hanno ancora risolto le problematiche relative ai diritti TV della gare professionistiche ancora superstiti del calendario italiano?