Riceviamo da parte di un neo-professionista italiano che vuole restare anonimo e pubblichiamo. Si tratta di una letterina di Natale molto speciale che riporta al centro di questo periodo natalizio un tema molto discusso e spesso dimenticato.
Caro Babbo Natale,
quest’anno il mio regalo è arrivato in anticipo. Ho realizzato il mio sogno, sono riuscito a conquistare un contratto tra i professionisti e dal 1° gennaio si farà sul serio.
Eppure, nonostante questo, non sono felice. Mi sento in colpa per non esserlo quando dovrei ma, purtroppo non posso essere contento di iniziare in questo modo il mio sogno.
La società che mi ha dato questa opportunità mi ha chiesto, come prima cosa, di pagare. Si, devo pagare per riconoscere alla società che mi ha accompagnato in questi anni la tassa di 5.000 euro: si tratta di una somma dovuta, che dovrebbe pagare la mia nuova squadra e che, invece, diventa la condizione per consentirmi di partire per questa nuova avventura.
Sono soldi che non ho, che dovrei chiedere ai miei genitori che in questi anni hanno già fatto tanti sacrifici. Potrei anche chiedere a chi mi ha accompagnato in questi anni di essere più comprensivo, di farmi uno sconto ma… perchè mi dovrei umiliare così? Sono un professionista, correrò al fianco di grandi campioni, per una squadra che è simile ad una multinazionale, a cui certo non fanno difetto questi soldi. Mi hanno testato, seguito, portato in ritiro, mi hanno detto di credere in me, hanno scelto di mettermi sotto contratto però non sono disposti a “pagare” il prezzo per “acquistarmi”.
Il mio procuratore in tutto questo resta zitto. Mi dice “paga, investi su te stesso. Anche gli altri fanno così”. Mi sono persino sentito dire che “sei fortunato, altri si pagano anche lo stipendio”. E, infatti, anche tanti altri ragazzi che corrono con me mi hanno detto di aver saldato loro questa somma, anche se correranno per team italiani. La ACCPI fa tanti bei discorsi nella riunione obbligatoria ma poi nessuno ti aiuta a parlare con il team.
Mi chiedo se è così che deve iniziare la carriera di un professionista? Mi sento preso in giro, snobbato, demotivato. Già sarà dura sui pedali e sulla strada e ora questi pensieri non aiutano.
E allora, caro Babbo Natale, quest’anno non ti chiedo alcun regalo. Ti chiedo, invece, di aiutarmi a fare chiarezza per capire di chi posso fidarmi e da chi mi dovrò guardare bene nei prossimi anni.
Un corridore neo-professionista italiano
PS: per i 5.000 euro, se ti avanza qualche spicciolo portamelo. Altrimenti qualche santo, prima o poi, provvederà…