Con l’Epifania tutte le feste volano via, non per il fanatico delle due ruote che conta ormai i giorni che lo dividono dall’inizio della stagione, il cerchietto rosso è stato posto ormai da tempo sulla data del 17 di gennaio quando scatterà dall’Australia il Tour Down Under. Auguriamo al ciclismo e a ciò che gli ruota attorno cinque buoni propositi per la stagione 2023.
Van der Poel VS Van Aert:
durante queste fredde settimane, si sta svolgendo la stagione di ciclocross e come da prassi il duello di cui tutte le testate giornalistiche stanno scrivendo è tra Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert, lo scontro che stiamo vivendo è mancato invece durante tutta la stagione su strada 2022. Van der Poel brillava nei primi mesi, andando a cogliere il Fiandre mentre Van Aert era alle prese con acciacchi vari, agli opposti al Tour Van Aert sconfiggeva pure gli scalatori mentre Van der Poel si ritirava precocemente. L’augurio che ci sentiamo di fare è quello di vederli finalmente battagliare uno contro l’altro fin dalle primissime gare perché non esisterebbe un’annata senza lo scontro tra i due fuoriclasse, non un’altra, non il 2023!
Sicurezza, dove sei?
E’ ancora viva la tragica scomparsa di Davide Rebellin che poco più di un mese fa ci lasciava a causa di un’incidente lungo le strade che tutti i giorni percorreva. Il tema della sicurezza sulle nostre strade è tornato in auge e sulla bocca di tutti, dai ciclisti pro agli amatori che consumano la strada tutti i giorni, ai politici che sventolano programmi e slogan e puntano il dito ora su chi prima di loro non è stato in grado di attuare leggi sul tema. Basterebbe anche solo oltrepassare i nostri confini e spingerci un po ‘più a Nord per capire come vengono considerati gli abitanti delle due ruote. Copenaghen, città che ha intrapreso decenni fa una politica di investimento sulla creazione di piste ciclabili, nella sola capitale e nella cintura periferica conta più di 300 km di percorsi ciclabili, il più delle volte separati dal resto della carreggiata, poi ci domandiamo del perché nascano campioni come Vingegaard e noi non riusciamo a trovare un dopo Nibali. Sarebbe opportuno partire dalle nostre città (ancora ben lontane dalle medie europee) e dai nostri stupendi territori, arricchendoli con percorsi ciclabili sicuri e alla portata di tutti, il contesto paesaggistico farebbe invidia pure ai Danesi, è necessario però investire sulle infrastrutture e sulla promozione delle stesse. 2023 cosa ci porterai? possiamo dormire sicuri?
Nibali lancia il testimone, chi potrà raccoglierlo?
Sarà un nuovo anno senza lo squalo di Messina, Nibali lascia e lascia con sé un vuoto inevitabile, alla fine della sua lunga e gloriosa carriera capace di portargli Giro, Tour, Vuelta e molto altro ancora. Vincenzo lancia il testimone, chi sarò pronto a raccoglierlo?
Nelle passate stagioni i nomi che tutto il circuito del pedale faceva erano quelli di Fabio Aru e Giulio Ciccone, il primo ha deciso di interrompere anzitempo il suo viaggio nei professionisti non raccogliendo di fatto il testimone o raccogliendo solo per sprazzi di momenti, l’abruzzese invece che ancora pedala in gruppo ha archiviato definitivamente i suoi sogni di vincere un grande giro a tappe, indirizzandosi sulle vittorie parziali.
Due sono i nomi dei giovani che vorremmo lanciare in questo fantastico anno che è ormai partito; Antonio TIberi e Andrea Piccolo! 2023? forse più 2024 o 2025, il testimone aspetta di essere raccolto!
Full Electric!
L’epoca attuale ci impone ormai di pensare a soluzioni ecologiche e sostenibili anche nel mondo delle due ruote, chi siamo noi sostenitori del mezzo più green per eccellenza per non attuare e adeguarci al grande cambiamento a cui il mondo sta andando in contro?. Dal 2021 l’UCI ha introdotto la “green zone” definendo difatti una zona lungo la corsa in cui gettare borracce, carte e altri rifiuti che altrimenti avrebbero trovato posto nei territori incontaminati.
Nel 2022 al Tour de France il partner Skoda ha fornito la flotta dei veicoli comprendente anche il modello Enyaq iV puramente elettrico, che il direttore Christian Prudhomme ha utilizzato come veicolo di testa in 16 delle 21 tappe. La domanda ci viene spontanea, perché non estendere a tutta la carovana l’utilizzo di auto elettriche? Oramai diversi modelli hanno autonomie superiori ai 200 Km e molti hotel si stanno attrezzando con colonnine di ricarica. Ne gioverebbe l’immagine del nostro sport, che si farebbe così promotore di valori e principi improntati sulla sostenibilità, il futuro che si voglia o no è quello, cominciamo ad anticiparlo?
A proposito di propositi…
E voi quali sono i vostri propositi? fare più chilometri in bici? scoprire nuovi paesaggi? vincere un campionato del mondo? nel frattempo non vediamo l’ora che la stagione abbia inizio, il nostro personale countdown è già iniziato!