Direttore di corsa, ASTC (autista al seguito della corsa), Presidente Provinciale di Bergamo e, da questi giorni, anche Coordinatore della Commissione Nazionale Direttori di Corsa e sicurezza.
E’ Claudio Mologni il successore di Roberto Sgalla anche se il nutrito e ben retribuito ufficio comunicazione della FCI non ne ha ancora dato l’annuncio ufficiale. La notizia si rintraccia tra le pagine del sito federale (clicca qui per verificare) dove l’organigramma della Commissione Direttori di Corsa è stata aggiornata cancellando il nome dell’ex Prefetto per fare spazio all’ennesimo dirigente del ciclismo lombardo.
La FCI-Azienda o feder-lombarda, che dir si voglia, quindi, prosegue con le nomine di personaggi (perlopiù lombardi) che, in barba al principio del conflitto d’interessi e alle conseguenti incompatibilità stabilite dallo Statuto Federale, sommano cariche, titoli e incarichi dirigenziali.
Dal contratto di magazziniere del neo Presidente della Struttura Tecnica della FCI di Fabrizio Bontempi (bresciano), al nuovo incarico del Presidente Provinciale Claudio Mologni (bergamasco), passando per il Consigliere Federale (anche in questo caso bergamasco/a) dipendente di RCS che, insieme agli altri componenti del Consiglio, ha approvato il bando e ratificato l’incarico al proprio datore di lavoro per l’organizzazione del Giro d’Italia Under 23 e del Giro Donne l’attività della FCI, sembra non esserci fine.
Per non parlare del team manager delle nazionali Roberto Amadio, che si diletta anche come organizzatore oltre oceano, o, ancora, dell’altro Consigliere Federale che da ex responsabile del centro studi era impegnato in diverse docenze con relativo gettone presenza o, per non farsi mancare nulla, del neo Presidente della Struttura Tecnica della Lega Ciclismo che ancora per qualche giorno sarà impegnato con RCS in Medio Oriente.
Personaggi che evidentemente vantano una conoscenza e delle doti dirigenziali non comuni dato che, gira e rigira, il Presidente Cordiano Dagnoni finisce sempre per scegliere gli stessi, ricercandoli poco oltre l’hinterland milanese.
A Claudio Mologni non resta che augurare buon lavoro, con la speranza che i tanti impegni non gli impediscano di portare avanti il lavoro impostato da Roberto Sgalla.