Per un ciclista francese la Parigi-Roubaix rappresenta in parallelo al Tour de France il sacro graal che tutti vorrebbero ottenere una volta conclusa la carriera sportiva, ma ai cugini d’oltralpe la gara di casa sta diventando un vero e proprio incubo, scorrendo l’albo d’oro infatti dobbiamo risalire fino al 1997 per trovare la bandiera blu bianco rossa, quando il semisconosciuto Frederic Guesdon in maglia Francaise des Jeux riuscì a sopravanzare allo sprint altri sette atleti giunti assieme all’interno del velodromo.
Per spezzare un’attesa lunga 25 anni, tutte le aspettative del popolo francese sono riposte quest’anno e nell’imminente futuro nel 30enne Christophe Laporte, il ragazzo nativo di La Seyne-sur-Mer nell’Aprile del 97′ era solo un bimbo di nemmeno sei anni di vita, quando il connazionale fece suonare la marsigliese all’interno del velodromo. Da quella storica giornata il popolo francese attende ancora con impazienza il successore del bretone, nel 2012 sfiorò l’impresa Sébastien Turgot terminando alle spalle di Boonen, dopodiché il nulla.
Laporte dopo otto stagioni di continua crescita nel team Cofidis entra a Gennaio 2022 nell’olandese Jumbo-Visma, da lì in poi le cose si fanno sul serio, l’esplosione è definitiva, sono di poche settimane le vittorie in due classiche delle pietre: Gand-Wevelgem e Dwars door Vlaanderen. Si presenta alla partenza di Compiègne come outsider di lusso, in primis supporterà il capitano di riferimento Wout Van Aert, ma più di ogni altra corsa del calendario, la Roubaix si fa alla gamba e chi piu ne ha più emerge senza catene di tatticismi “se è il mio sogno o no – la Roubaix – sò di sicuro che dovrò provare a vincerla nei prossimi tre/quattro anni, devo dare tutto me stesso adesso, altrimenti dopo sarà troppo tardi”. Nella sua personale storia con la corsa vi troviamo ben sette partecipazioni, il miglior risultato rimane un sesto posto nel 2021, il francese ha dato quindi appuntamento ai tifosi sui tratti sterrati per tentare di consegnare nuovamente al proprio paese la famosa pietra di pavè.