Il magazzino della FCI è sicuramente ben fornito. Ma siamo pronti a scommettere che nemmeno il Presidente della Struttura Tecnica-Responsabile Magazziniere, Fabrizio Bontempi, riuscirebbe a trovarci dentro un copertoncino in regola con le norme attuative per Esordienti e Allievi 2023.
IL PASTICCIO – Copiature, refusi, modifiche, cancellature, errori ed orrori. Questo sono diventate le norme attuative nel corso degli anni. Uno strumento di cui la FCI abusa da almeno un decennio per cambiare diverse sfaccettature del nostro ciclismo e, ogni anno, le modifiche si sommano ad altre modifiche che poi vengono ulteriormente modificate nel corso della stagione generando malintesi e confusione.
La questione è ancora quella dei rapporti di allievi ed esordienti. Il caso della squalifica di Giacomo Rosato (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), infatti, ha generato non poche discussioni e la redazione di Ciclismoweb.net ha voluto andare a fondo del problema.
Si è detto e letto di come il rapporto (50X14) utilizzato da Giacomo Rosato fosse corretto e si è detto che la colpa di un eventuale sforamento potrebbe essere legata all’utilizzo o al gonfiaggio del copertoncino. Ma come è possibile tutto questo? E quanto incide tutto questo sulla prestazione dei ragazzi?
Per capirlo ci siamo letti attentamente le norme attuative 2023 che, al punto 3.11.2 prescrivono (riportandolo da quanto scritto dalla FCI anche in passato quando erano obbligatori il 52X18 e il 52X16) che il “diametro massimo delle ruote, comprensivo di tubolari, deve essere di 680 mm”.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma esistono in commercio copertoncini/tubolari con questo diametro? La risposta è clamorosa: abbiamo girato magazzini, svuotato botteghe e consultato siti internet ma, alla fine, ci siamo dovuti arrendere. NON ESISTONO COPERTONCINI DEL DIAMETRO DICHIARATO DI 680 MM, MA SOLO CON DIAMETRO DICHIARATO DI 700 MM.
Lo sa bene l’UCI che, nelle proprie norme, all’art. 1.3.018, dice chiaramente che le “ruote delle biciclette possono essere di vario diametro, massimo di 70 centimetri, comprensivi di tubolari”.
Ma la cosa curiosa è che la FCI nelle proprie norme attuative inserisce un disegno della bicicletta che richiama gli articoli del regolamento UCI (1.3.018), salvo poi fissare il diametro massimo in 68 cm anzichè 70 cm.
68 O 70, COSA CAMBIA? – Innanzitutto va chiarito che tutte le coperture da strada riportano l’indicazione fissata dai produttori del diametro di 700 millimetri ma che alcuni copertoncini, in determinate condizioni, arrivano a misurare anche meno di 68 centimetri e altri 70 centimetri. Certo è che, senza mettersi a misurare ogni ruota, l’unica indicazione che fa fede è quella dei produttori e, nemmeno nel fornito magazzino federale, non troverete un copertoncino con indicazione 680 millimetri, ma tutti da 700 (intesa, ovviamente, come misura massima).
Ed è con questi copertoncini che gareggiano tutti gli esordienti e tutti gli allievi d’Italia, così come hanno sempre gareggiato in passato quando i rapporti erano fissati a 52X16 o 52X18.
E allora perchè la FCI ha voluto fissare 68 centimetri come diametro massimo? Vuole forse che i nostri ragazzi si abituino a gareggiare sui cerchioni? La risposta è abbastanza scontata: si tratta di un refuso di tanti e tanti anni fa, che non è mai stato considerato ma che, con la modifica della rapportatura decisa in questo 2023, ha iniziato ad avere la propria incidenza.
Infatti quei due centimetri in più di diametro (680 o 700) si traducono effettivamente in qualche centimetro in più (siamo nell’ordine dei 5-6 centimetri) ad ogni giro di ruota. Una differenza che, però, obiettivamente, ha ben poca incidenza in una gara di 20, 30 o 60 chilometri, specie se messa in rapporto con il maggior attrito sviluppato dai copertoncini più larghi.
Nella pratica, insomma, cambia ben poco. Ma al momento del controllo del rapporto la differenza imbarazza. E diventa ancor più determinante se un giudice decide di farla valere escludendo il vincitore dall’ordine d’arrivo.
TUTTO SULLE SPALLE DEI GIUDICI – Il bilancio del terzo fine settimana di gare degli esordienti e allievi, infatti, è stato costellato dalle preoccupazioni dei giudici di gara chiamati a scendere in strada in tutta Italia. Incredibilmente, infatti, ad una settimana di distanza dal “Caso-Rosato” la Struttura Tecnica della FCI non ha diramato alcuna indicazione in merito ai rapporti degli allievi e degli esordienti. Pertanto lunedì di Pasquetta i giudici si sono ritrovati a misurare i rapporti in un clima da inquisizione, impotenti di fronte ad una eventuale differenza sulla stecca dei rapporti e con la possibilità di reclami e proteste in caso di indecisione.
“A me viene male a pensare che dopo la gara dovrò misurare i rapporti. Come faccio a misurare il centimetro di differenza e a valutare se può valere una squalifica o se è meglio chiudere un occhio?” ci ha confidato un giudice di gara prima del via di una delle tante gare che si sono disputate in Italia domenica scorsa.
Spaesati, senza una guida e nel caos più totale. Non è giusto che tutta questa confusione sia sulle spalle di chi impegna il proprio tempo libero in favore del ciclismo giovanile. Un intervento dei vertici federali era necessario per fare chiarezza sui rapporti, sulla loro misurazione e sul controllo delle biciclette. Ma non è ancora arrivato.
A questo punto, se non si potranno cambiare o chiarire le regole della FCI, non resta che sperare nella bontà di qualche produttore: servono copertoncini con diametro certificato di 680 millimetri… e servono in fretta perchè domenica si torna a correre in tutta Italia!