Profeta in patria. E non solo. Andrea Bessega è stato il primo friulano, in ventuno edizioni, a vincere il Giro del Friuli Venezia Giulia juniores. Il portacolori della Borgo Molino Vigna Fiorita al debutto tra gli under 19 ha colto anche il primo successo in azzurro – all’esordio in nazionale – vincendo la seconda tappa del Trophee Centre Morbihan. Adesso, tra gli obiettivi, ha i Campionati italiani, che pensa e spera di poter correre con la rappresentativa del Friuli Venezia Giulia: manca l’ufficialità, ma dovrebbe essere così anche se, sullo sfondo, resta la polemica tra Comitati Regionali e il veto posto ad inizio stagione dal Presidente del Comitato Friuli, Stefano Bandolin, sui corridori tesserati fuori regioni. Il 17enne di Sacile (Pn) si racconta: felice di una prima parte di stagione che non si attendeva così vincente, guardando al futuro.
Mai un friulano, prima di te, aveva vinto il Giro del Fvg: cosa significa per te?
“Alla prima partecipazione a un giro a tappe in Italia, ho vinto la generale: dà morale, certifica che finora ho lavorato bene. Durante la corsa sapevo di stare bene, arrivavo da un buon periodo, in cui avevo ottenuto dei successi. La squadra, poi, era molto competitiva, e l’abbiamo dimostrato. Finite le fatiche, salire sul palco e indossare la maglia di leader è stato emozionante, soprattutto per me: sono friulano, abito a Sacile, a 5 chilometri da Fontanafredda, dove opera la società che organizza la corsa. Non sapevo di essere il primo friulano a vincere il Giro del Fvg: l’ho scoperto dai media. Spero sia una delle mie tante vittorie”.
Hai vinto anche con la maglia azzurra.
“Sì, la seconda tappa del Trophee Centre Morbihan, in Francia: un’emozione grandissima, arrivata all’esordio in nazionale. Ho dimostrato quello che posso fare. Nella prima tappa ero entrato nella fuga che poi sarebbe arrivata al traguardo, però a 15 km dall’arrivo ho rotto la ruota. Ero rammaricato, volevo riscattarmi e il giorno dopo ho vinto”.
In tutto, cinque successi, al primo anno tra gli juniores: pensavi di andare subito così forte?
“No, non pensavo di fare subito questo salto di qualità. Credevo sì di poter fare una bella stagione, di ottenere qualche vittoria verso fine anno, ma non di vincere così tante gare importanti”.
Sei cresciuto nella Sacilese, club che dà molta importanza allo sviluppo dei giovani, e ora corri con la Borgo Molino Vigna Fiorita, secondo molti addetti ai lavori la squadra più forte d’Italia: quant’è importante per te la tua società attuale?
“Mi trovo bene con gli allenatori, mi supportano sempre. Poi, il gruppo è unito, tra noi corridori c’è armonia. Ringrazio anche gli sponsor e i dirigenti, ci permettono di correre le gare più importati d’Italia”.
Prossimi obiettivi?
“Domenica correrò il Gp dell’Arno, il 2 luglio i Campionati italiani e prima il Giro della Valdera”
Con chi correrai i Campionati italiani? La situazione non è del tutto chiara.
“Teoricamente, con il Friuli Venezia Giulia: non ho ancora ricevuto conferme ufficiali, ma dovrei essere convocato”.
È quello che vuoi?
“Sì, sarei più felice: sono friulano, vorrei rappresentare la mia regione”.
Che tipo di corridore sei?
“Uno scalatore, mi difendo sul passo, ma devo migliorare l’esplosività: negli scatti secchi non ho molta potenza. Vorrei proseguire la mia crescita come scalatore, guardando sempre alla corse a tappe, migliorando anche a cronometro”.
C’è qualche modello al quale ti ispiri?
“Pogacar: mi piace come correre, va forte dappertutto, vince come vuole”.