E’ stata una conferenza stampa partecipata e molto seguita anche sui social network quella che si è tenuta questa mattina all’Albergo del Senato a Roma indetta dalla Asd Sportunion per fare chiarezza sull’annullamento dell’edizione 2023 di Adriatica Ionica Race.
Nel corso dell’incontro Moreno Argentin e l’Avv. Fiorenzo Alessi, hanno reso pubblici i documenti che comprovano in maniera inequivocabile la buona fede con cui, sino all’ultimo momento, la Asd Sportunion ha provveduto a compiere tutti gli adempimenti indicati come necessari dalla Lega Ciclismo Professionistico per garantire la regolare partenza della manifestazione che si sarebbe dovuta disputare dal 22 al 24 settembre scorsi: “Quest’anno abbiamo fatto ancora meglio del passato perchè, oltre a saldare quanto richiestoci per le stagioni scorse, abbiamo versato in anticipo tutte le tasse federali e il montepremi per un totale di 57 mila euro. In più abbiamo fornito la garanzia fideiussoria che la Lega Ciclismo, non il Ministero dell’Interno, ci ha richiesto a copertura della scorta tecnica della Polizia Stradale. Mentre noi, tra mercoledì 20 e giovedì 21 settembre, eravamo concentrati ad adempiere a queste richieste economiche presentateci in maniera pretestuosa dalla Lega Ciclismo, il Commissario Straordinario della Lega Ciclismo si recava, mercoledì 20 settembre all’Aquila fissando una riunione in Prefettura di cui noi non siamo nemmeno stati informati dove ha presentato una serie di problematiche legate alla sicurezza che, se ci fossero state comunicate, avremmo risolto senza alcun problema. Invece, in questo modo, quei problemi sono divenuti il pretesto per non autorizzare la partenza della nostra corsa” ha sottolineato Moreno Argentin nel proprio intervento.
Per manifestare pubblicamente il proprio supporto a Moreno Argentin per quanto ha subito ingiustamente in questa vicenda, hanno voluto presenziare ex professionisti come il due volte Campione del Mondo Gianni Bugno e il Campione Olimpico Silvio Martinello, dirigenti federali come l’ex Presidente della FCI, Renato Di Rocco, organizzatori di lungo corso come l’ex Presidente della AOCC, Franco Costantino, e tecnici che per anni hanno ricoperto ruoli importanti all’interno della FCI, come Mario Valentini. Nutrita anche la presenza di parlamentari che hanno seguito, sia dal vivo sia attraverso la diretta streaming, la conferenza stampa di Roma manifestando il proprio interesse per quanto accaduto e la volontà di fare chiarezza sull’operato delle istituzioni ciclistiche.
“Riteniamo necessario, oltre che utile a far comprendere a tutti quanto è accaduto, presentare i documenti che comprovano la situazione surreale che, nostro malgrado, ci siamo trovati ad affrontare nel corso delle ultime settimane. Questa è una brutta vicenda che ha arrecato un grave danno alla Asd Sportunion, a Moreno Argentin e a tutto il ciclismo italiano che va certamente segnalata alla Procura Federale” ha precisato l’Avv. Fiorenzo Alessi, legale di fiducia di Moreno Argentin.
“Eravamo riusciti a coinvolgere il Ministero del Turismo, con cui abbiamo un accordo triennale, al nostro fianco era stato confermato anche il supporto di ENIT, le regioni di Abruzzo, Puglia e Calabria ma tutto questo è stato rovinato e gettato all’aria da una dirigenza imbarazzante. C’è stata una chiara disparità di trattamento sia rispetto alle consuetudini passate sia rispetto a quanto avviene, ancora oggi, con gli altri organizzatori italiani. I termini che sono stati fissati dalla Lega Ciclismo per consentirci di adempiere ai nostri obblighi non sono stati rispettati, in primis, dagli stessi Commissari Straordinari che, già dal 20 settembre, se non prima, avevano chiaramente deciso di annullare la corsa indipendentemente da quanto avremmo potuto o dovuto fare” ha aggiunto il Campione del Mondo di Colorado Springs.
L’annullamento della Adriatica Ionica Race ha lasciato un vuoto rilevante nel calendario professionistico italiano ma, come ha sottolineato Moreno Argentin, ha deluso territori che erano pronti per accogliere al meglio la carovana di Adriatica Ionica Race: “Sin dalla prima edizione, Adriatica Ionica Race è stato un progetto che ha l’ambizione di andare oltre ad una gara ciclistica. Per questo motivo, per mesi, ci siamo battuti per ottenere la giusta visibilità sui media nazionali ed internazionali attraverso la valorizzazione dei diritti TV. Questo ci ha portato allo scontro frontale con l’attuale gestione della Lega Ciclismo e della FCI che hanno deciso in maniera deliberata e premeditata di danneggiarci fino in fondo. Mi sento di scusarmi con i territori, gli amministratori e i tifosi di Abruzzo, Puglia e Calabria che ci hanno accolto in maniera straordinaria e che erano pronti ad applaudire i protagonisti della nostra corsa. Purtroppo si è trattato di una decisione assunta da altri a nostro danno contro cui non abbiamo potuto fare di più. Mi auguro che il nostro caso sia di monito agli altri organizzatori italiani e serva a fare in modo che situazioni di questo tipo non si verifichino mai più. Per quanto mi riguarda sceglieremo le sedi più opportune per far valere i nostri diritti ma mi sento di chiedere sin d’ora le dimissioni non solo dei Commissari Straordinari ma anche del Presidente della FCI che ha avvallato questa situazione paradossale”.
Il dossier presentato oggi è scaricabile in versione digitale CLICCANDO QUI