Il futuro della
categoria Under 23 in Italia è sempre più incerto e indefinito tra fughe di talenti all’estero e il confronto, ormai impari, con i team continental e development. Per questo motivo, come aveva annunciato alcune settimane fa,
Daniel Mazzola, il giovane Team Manager del Team Mazzola, dopo un confronto con i colleghi ha deciso di scrivere al Presidente della FCI Cordiano Dagnoni e al Consiglio Federale inviando le proprie proposte concrete per disegnare un profondo cambiamento della categoria.
“E’ il momento di trasformare le parole in fatti” ha spiegato il Team Manager del Progetto Giovani Ciclisti – Team Mazzola U23,
Daniel Mazzola (autore e primo firmatario di queste proposte).
“Questo tempo è servito per divulgare queste proposte e con piacere ho visto che sono state condivise più del previsto da Dirigenti e Società, specificando però che molte di esse non si sono volute mettere in gioco firmando il nostro documento. In tanti, purtroppo, sono attenti solo al proprio orticello, senza capire che se non si fa qualcosa per cambiare l’attuale sistema, questo è destinato ad implodere su sé stesso coinvolgendo tutti”.
La sottoscrizione rimarrà aperta a quelle società o singoli che vorranno unirsi ad essa anche dopo il primo invio, per unirsi si potrà scrivere all’email sociale del PGC Team Mazzola: progettogiovaniciclistimazzola@gmail.com.
Qui il video di presentazione dell’iniziativa:
https://www.facebook.com/PgcTeamMazzolaU23/videos/329285436451440/
Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata e le proposte sottoscritte da diversi dirigenti del ciclismo dilettantistico italiano.
Gentile Presidente F.C.I. Cordiano Dagnoni e Consiglio Federale,
questa lettera viene scritta da Daniel Mazzola (Team Manager del PGC Team Mazzola U23) insieme ad altri firmatari di tutte le categorie per portare alla luce le problematiche che stanno spingendo il nostro sport sempre più verso l’impraticabilità in quanto i regolamenti vigenti in ambito di, Selezione Corridori – Squadre – Organizzazione Gare – Comunicazione stanno portando al baratro il nostro ciclismo che vissuto dall’esperienza di Manager/Ds storici e la visione giovane (ad esempio del sottoscritto) concordano in anni futuri grigi che potrebbero portare all’insostenibilità nel lungo termine del nostro sport facendo eccezione per pochissimi fortunati che forse riuscirono a mantenere un attività minima, ma anch’essa limitata e non all’altezza della ns Italia.. In questa sottoscrizione intendiamo porre alla Sua persona ed al Consiglio Federale delle proposte al fine di regolamentare in Maniera PIU EQUA e MERITOCRATICA almeno nella nostra categoria ed in parte in quella Juniores (anche se molte di queste proposte possono essere applicate in altre categoria).
A seguito i punti della proposta suddivisi in Categorie:
– SELEZIONE ATLETI E PARTECIPAZIONE TEAM
1. (Regolamento da applicare sia ai Team Juniores, U23, Continental comprese a livello NAZIONALE), limitare in questi termini l’acquisizione di corridori da parte dei Team con punteggi superiori ai 80/100 Punti di Valorizzazione (al termine stagionale) limitando tali Team a poter acquisire atleti SOLO in sostituzione dei punteggi in uscita dal Team stesso da corridori che cambiano squadra/passano Pro/Ritirano.
Es.“Team A” ha 120 punti totali con 8 atleti da 15 pt a testa di cui a fine stagione 2 atleti cambiano Team ed 1 si ritira (quindi 45 punti in meno), qui il Team potrà prendere atleti Juniores o U23 fino a riempire quei 45 pt senza superarli (con obbligo di prendere almeno un atleta con zero punti almeno nei Team U23 ove consente l’UCI). Mentre per i Team sotto gli 80/100 pt avranno libero mercato in modo da eguagliare il livello anche sul metodo di lavoro e non solo sulle possibilità economiche dei Team.
2. Non consentire ai Continental la partecipazione a gare Regionali (in seguito si vedranno i criteri di valutazione da seguire nelle gare Reg/Naz), se questa regola non vuole essere invasiva si può attuare il piano su 2 annualità dapprima consentendo la partecipazione ai soli 1° anno U23 com’è quasi tutt’ora, per poi estinguerla totalmente, perché una Continental deve essere uno “step” in più rispetto ad un semplice Team U23 (perciò anche minori dal numero attuale). Oggi, infatti, nella maggior parte dei casi SONO FATTUALMENTE LA STESSA COSA con stessa attività, stessi metodi (e spesso stessi mezzi REALI).
3. Ri-Regolamentare la Categoria Continental sui criteri che essi debbano avere per essere tali da poter creare una “Scala” crescente da Team U23 a Continental e non renderla la stessa cosa come ad oggi nel 90% e più dei casi in Italia succede.
Perciò proponiamo criteri pratici per poter ottenere tale licenza come, un limite minimo di partecipazione di giorni di gara all’estero (tra cui almeno un numero di corse a tappe, da noi pressoché inesistenti) valutando inoltre l’entrata da parte dei propri atleti per accedere all’acquisizione del passaporto biologico e dei Test/controlli annessi in quanto essi vengono classificate Team Continental a Livello UCI perciò professionistiche, limitando la loro partecipazioni a gare Internazionali e Nazionali Italiane (le gara nazionali che dovranno essere tali con i criteri di valutazione che avranno seguito nel punto specifico), in modo da creare una “selezione naturale” verso una scala più alta da una normale attività U23 (senza tutta via sdegnarla).
4. Regolamentare un nuovo contratto per gli atleti vincolante per almeno 2 annualità che possano avere conferma nei regolamenti FCI, ANCHE PER I TEAM U23 con clausole di penale nella recissione anticipata al di fuori delle clausole dello stesso,
5. Limitare in questi termini una retrocessione di un corridore che è stato con contratto in Team Professional o World Tour: un corridore con tale contratto in caso di retrocessione in un Team Continental o Under23, limitarne l’attività alle sole gare Internazionali e estere estromettendo il corridore dal correre gare Nazionali o Regionali (anche se si trova nel range giusto d’età per esse) perché col ritmo acquisito anche solo in una anno in quei Team VERAMENTE PRO nelle nostre categorie rischia di snaturare i risultati di ragazzi più giovani che in quei Team non ci sono mai stati (ma potrebbero andarci con un giusto sistema).
– ORGANIZZAZIONE GARE E RIFORMULAZIONE CATEGORIE AD ESSE DEDICATE
1. Riformulazione del calendario U23 in modo da avere in queste percentuali (circa) le tipologia di gara da svolgersi (in modo da attuare anche ai punti sopraelencati): 60% Gare Regionali – 30% Gare Nazionali – 10% Gare Internazionali. Cosi da ricreare una “scala” di valori anche nella tipologia di gare rendendo in maniera crescente anche la tipologia di corsa, per permettere soprattutto agli atleti del 1° e 2° anno di poter CRESCERE in gare dove fin da subito possano essere protagonisti almeno nel finirle, in modo da evitare la dispersione quasi immediata nel vedere la categoria da molti!
Perché ad oggi che sia gara Regionale o Nazionale i partenti e corridori sono quasi sempre gli stessi (e sempre tutti ormai visti i numeri) perciò un ragazzo che ha bisogno di più tempo vengono invogliati a smettere subito quando col tempo potrebbero diventare corridori riferimento della categoria (questo aggiungendo anche la non attesa di questa crescita da parte di molti, troppi Team).
2. Riformulare i criteri di attribuzione per gare Regionali e Nazionali:
Ponendo cosi al centro la possibilità di rendere giusta visione (ed un giusto peso) a quelle gare di classificazione Nazionale senza tuttavia screditare quelle gare di classificazione regionale.
Come criteri per rendere una gara di livello Nazionale attuerei in quest’ordine le seguenti clausole per dare giusto peso ad esse:
– Minimi di percorso (per renderle anche gare propedeutiche a quelli che per alcuni sarà il professionismo l’anno successivo) con percorsi che ricalchino per quanto più possibile la tipologie di gare che i Pro. Trovano nei loro percorsi, perciò con gare in percorsi (se in circuito) di almeno 10 km a giro, con carreggiata carrabile che abbia una larghezza minima di 6.50 m (ponendo un minimo di agio per la presenza di qualche strettoia MA MAI SOTTO I 4/4.30 m.
– Minimi Organizzativi con la presenza di Cartellonistica sul percorso e un arrivo che abbia Striscione d’arrivo (degno di essere tale) Triangolo rosso ben disposto, con cartografia della gara presentata almeno 2 MESI prima in modo da poter far conoscere agli atleti la gara che andranno ad affrontare e poterla preparare in maniera dignitosa (e non senza conoscere il percorso sino al procinto di gara in molti casi), in caso di non fattibilità di tale punto c’è sempre la possibilità di svolgere a livello regionale!
– Premi Gara e tasse di gara, rialzati dai limiti attuali in maniera sostanziale con un minimo di Traguardi Volanti o Gpm presenti in ogni gara, in modo da creare un minimo di selezione naturale a livello organizzativo (anche perché se non si organizza a livello nazionale si può sempre organizzare a livello regionale dove i minimi restano al base) anche in base al budget come giustamente deve essere per una gara di livello superiore al regionale.
– Livello di sicurezza, controllo preventivo alla gara del personale presente sul percorso negli incroci/rotonde/punti pericolosi e in gara come moto-staffette con un numero MINIMO in base alla tipologia del percorso, controllando che poi nello svolgimento della gara sia rispettato in quanto in troppe occasioni anche in gare Nazionali importanti la sicurezza sta diventando sempre più non di 2° ma di 3° piano.
3. Come già affermato nei punti riguardanti le Società, permettere ai Team Continental di partecipare alle sole gare Nazionali/Internazionali con le nuove percentuali nel punto 1 di questo paragrafo per dare valore ad uno step in più dal semplice Team U23 (che comunque continueranno a partecipare su invito alle gare Naz. e Int.)
4. Standardizzare gli orari di tutte le gare nelle operazioni Pre-Gara definendo PER TUTTE LE CORSE la verifica licenze dalle 2 ad 1 ora prima della gara con la Riunione Tecnica definita con la chiusura della verifica licenze ad 1 ora prima della partenza gara, per evitare che ogni gara sia in orari diversi e spropositati passando da una riunione tecnica svolta 3h prima ad alcune svolte a 45’ prima della gara.
5. Definire il calendario su nuove date accorciando lievemente la stagione su strada in modo da permettere un calendario con più scelta nei weekend di gara senza avere settimane senza gare o con poche gare (1 gara in tutta Italia magari Naz. o Int .in tal casi) partendo così dalla 2° settimana di Marzo e finendo nella 1° settimana di ottobre ricalibrando le date delle gare non basandosi sulla gestione dei singoli comitati regionali ma gestiti a livello nazionale in modo da non avere ad esempio weekend con 5 gare e weekend con 1 gara.
6. RITORNARE AD AVERE UN VERO CALENDARIO DI GARE SU PISTA perché al di fuori dei Campionati Nazionali (spesso comunicati pure tardivamente ai Team) da juniores in su la pista italiana al di fuori della nazionale è INESISTENTE e questo nel tempo tranne 4/5 atleti ogni 3 o 4 anni non porta atleta alcuno a svolgere l’attività su pista, ricreando una sorta di trofeo delle regioni con 5/6 gare l’anno SU TUTTE LE SPECIALITA’ (da quelle veloci alle Endurance) variandole ad ogni evento su più velodromi almeno nel nord d’Italia creando una classifica generale che possa invogliare ad una partecipazione più diffusa (nel tempo questo metodo porterebbe un movimento più ampio di scelta anche per i meetings della nazionale o rassegna a cui parteciperà essa), uguale discorso per le specialità a Cronometro.
– COLLABORAZIONI FEDERALI IN AIUTO DI ORGANIZZATORI E TEAM
(questi sono consigli per aiutare gli stessi senza dover regolamentare)
1. Formare da parte della FCI accordi di convenzione in ambiti che possano aiutare fattualmente le Società prendendo nuovi accordi con associazioni in ambito di:
– Commercialisti
– Medici Sportivi (in appoggio alle società)
– Avvocati (in caso di necessità o richiesta anche in consulto)
In modo da avere convenzioni REALI E IMPORTANTI (in cui solo la FCI come tale può muoversi) sui costi aiutando cosi le ASD (Società senza scopo di lucro) a sostenere costi equiparati alla loro funzione non lucrosa, con costi sostenibili ad esse, specificando che avere medici o avvocati specializzati in disciplina sportiva può aiutare molto di più di una pari funzione senza specifica allo sport e generale basate magari al singolo atleta.
2. Creare anche in ambito organizzativo convenzioni in ambiti come il:
– noleggio transenne
– moto-staffette,
– cambio-ruota neutri ecc….
muovendosi con consigli pratici come
– l’acquisto da parte dei comitati provinciali/regionali più organizzativi di gare di un TOT. di km di transenne, noleggiando ad un prezzo irrisorio agli organizzatori (soprattutto per gare in categoria regionale) dove nel tempo questo costo andrebbe ad ammortizzare coprendo il costo della transenna e nel lungo termine ad un guadagno all’interno della FCI da parte dei comitati che potranno investire in ulteriori risorse.
– Moto-staffette, convenzione per i piccoli organizzatori con un costo minore di quello attuale mentre per gli organizzatori più importanti (da gare nazionali in su) un costo lievemente maggiore, senza tuttavia diminuire il numero minimo di moto staffette in gara, anzi a volte aumentarlo!.
– Consentire sempre ai “piccoli” organizzatori (gare regionali) di utilizzare come cambio-ruote neutro il personale interno alla società organizzatrice con auto (contrassegnate da un cartello magnetico apposto sopra l’auto) sempre interne alla società organizzatrice, cosi da evitare un ulteriore costo (spesso davvero poco influente o quasi d’impiccio a volte) all’organizzatore di gare Under23 soprattutto..
– Convenzionare con una o più società di Servizio Ambulanze (questo su base regionale) un costo minore nel noleggiare il servizio ambulanza in Ambito di gara (con medici annessi e costi vari legati) in modo da diminuire un ulteriore spesa gravosa sempre peso totalmente sugli organizzatori ultimi
In questa Lettera poniamo i punti più importanti e più critici che fattualmente creano problemi nel nostro ciclismo che stanno portando la nostra categoria AL COLLASSO, ma con essa a catena verranno trascinate tutte le categorie ed il rischio è che nell’arco dei prossimi 10 anni il nostro sport possa passare da essere il terzo sport Italiano più praticato a ben oltre ottavo sport (dopo atletica o basket ad esempio…) , diminuendo cosi il bacino d’utenza e di conseguenza l’attrazione verso questo sport, che invece a livello pratico sta prendendo piede sempre di più nella vita di tutti i giorni per spostamenti, snellimento della viabilità, salvaguardia del clima e mantenimento della forma (non agonistica).
Questo sarebbe un controsenso unico del suo genere ed altresì ridicolo per un paese come l’Italia che nel ciclismo dai Tempi di Luigi Ganna è sempre stato protagonista sia come numeri che come Campioni MA NON CON SINGOLI ELEMENTI MA CON L’INTERO MOVIMENTO, ma che ad oggi è la nazione che in Europa sta perdendo sempre più velocemente la propria posizione ( e lasciamo perdere i posizionamenti nel ranking mondiale che si basa sui risultati dei singoli e non è realmente indicativo), Perché un Corridore, un Campione come Filippo Ganna (ad esempio) per l’appunto è un Campione e come tale non rientra in un MOVIMENTO che si basa sui numeri e qualità generalizzata dei numeri presenti in gruppo.
Infine ringraziandoLa della sua attenzione (specificando che queste sono proposte per dare direzione alla soluzione di tali punti, in quanto si presenta l’urgenza di modifica su tali puti) rimaniamo in attesa di una risposta in Rispetto nei confronti dei firmatari di questa lettera e che nel ruolo che lei rappresenta ha il dovere di rendere chiarezza alle società di cui lei è il maggior esponente votato ad oggi.
Sperando che venga percepita la volontà di migliorare lo sport che tutti noi Amiamo anche se le idee sono spesso diverse e discordanti, ma sempre nel rispetto reciproco di esse. Aspettiamo una risposta nei doveri del Presidente nei confronti delle società firmatarie affiliate alla FCI.
Un cordiale saluto
Firmato
Daniel Mazzola