Il 2023 si sta per chiudere ma la stagione ciclistica, con tutte le questioni connesse, sembra ancora ben lontana dal poter andare in archivio. Sono stati mesi intensi, di gare, di appuntamenti ma anche di discussioni accese e polemiche forti.
ARGENTIN RINGRAZIA – Prima del periodo natalizio è tornato a parlare, anzi, a scrivere sulla propria bacheca Facebook, anche Moreno Argentin: il Campione del Mondo di Colorado Springs e organizzatore di Adriatica Ionica Race, cancellata in extremis dalla Lega Ciclismo con il beneplacito della FCI, ha ringraziato pubblicamente il Comitato Regionale Veneto della FCI per essersi interessato alla sua vicenda e per essersi attivato con la FCI romana (o milanese… scegliete voi) chiedendo spiegazioni al Presidente Dagnoni e al Consiglio Federale.
FCI MUTA – La lettera con la richiesta di spiegazioni che sarebbe stata inviata da circa un mese dal Comitato Regionale Veneto, come scritto da Moreno Argentin, però, non avrebbe ancora trovato una risposta.
Va precisato che i Comitati Regionali non hanno certo alcun potere ispettivo nè nei confronti della FCI centrale nè della Lega Ciclismo: nessuna risposta, insomma, in termini di legge sarebbe dovuta. E’ però innegabile che, proprio gli stessi Comitati Regionali hanno il compito di tutelare e valorizzare le proprie società e di farsi portavoce anche delle istanze e delle preoccupazioni dei tesserati. Insomma, una Federazione trasparente, non dovrebbe perdere questa occasione per riferire la propria versione dei fatti, confrontarsi, dare spiegazioni e proporre soluzioni.
Tutto ciò, però, sembrerebbe non essere avvenuto fino ad oggi, almeno non in maniera ufficiale: una grave mancanza per il Consiglio Federale che si appresta a riunirsi venerdì e sabato a Spresiano (Tv). Un silenzio che può essere interpretato in diversi modi ma che in ogni caso non fa bene al movimento: che sia motivato dal disinteresse dei dirigenti federali nei confronti di uno o più organizzatori considerati “indesiderati” o che si tratti dell’impossibilità di trovare una linea difensiva credibile, in Veneto sembra di rivivere i giorni caldi della vicenda irlandese e di tutti gli altri fattacci mai chiariti dalla Dagnoni and Co.
PARLA LA PROCURA FEDERALE – A fare da contraltare all’immobilismo dei vertici federali c’è, invece, l’iperattivismo della Procura Federale. Secondo le indiscrezioni che giungono dagli uffici dello Stadio Olimpico, infatti, Moreno Argentin sarebbe stato sottoposto ad un nuovo procedimento disciplinare, il terzo in questo 2023. Un vero e proprio accanimento nei confronti del Campione di San Donà di Piave, che per il proprio palmares dovrebbe rappresentare un motivo di orgoglio per il ciclismo italiano: il primo procedimento è stato archiviato nel corso dell’estate, il secondo dovrebbe essere discusso davanti al Tribunale Federale in una udienza fissata per i prossimi giorni mentre il terzo, legato con ogni probabilità alle accuse mosse da Moreno Argentin nel corso della conferenza stampa di Roma, sarebbe già avviato verso l’ennesimo deferimento.
Modalità che evidenziano un rapporto sempre più conflittuale della FCI con i propri tesserati: chi chiede spiegazioni non riceve risposta e chi si lamenta viene colpito dalla “mannaia” della Procura Federale.
Intanto, Moreno Argentin e il Ciclismo Veneto attendono una risposta dal Presidente Cordiano Dagnoni e dal Consiglio Federale su quanto accaduto in danno della Adriatica Ionica Race e sul modus operandi degli uffici federali: arriveranno o nel fine settimana ci si limiterà all’ennesima passerella anche in Veneto?