Non erano ancora passate 24 ore dall’articolo di Ciclismoweb.net quando i Presidenti Regionali e i Consiglieri Federali si sono visti recapitare la precisazione della FCI sulla “mancia di San Valentino” (CLICCA QUI per rileggere l’articolo) firmata dal Segretario Generale Marcello Tolu.
Una precisazione che, come già successo in altre occasioni in questi anni, apre a nuove e ulteriori discussioni su una vicenda sulla quale il Presidente Cordiano Dagnoni, probabilmente, avrebbe fatto meglio a fare una veloce retromarcia.
In ogni caso, il Segretario Generale Marcello Tolu si preoccupa di precisare che:
1) la deliberazione d’urgenza è stata resa necessaria vista l’immanente partenza della stagione 2024.
Sorvolando sul fatto che, semmai, è “imminente” (e non immanente) la partenza della stagione, va precisato che l’avvio della stagione non può essere considerata una “urgenza” tale da giustificare l’adozione di una Delibera Presidenziale. L’inizio della stagione, al pari del Capodanno, del Natale e di tutte le ricorrenze annuali non è un evento improvviso ed urgente. Bensì una partenza che andrebbe programmata, dai dirigenti di una FCI-azienda, con largo anticipo… invece scopriamo oggi che Dagnoni se ne è accorto solo poche ore fa che tra pochi giorni inizierà la stagione 2024. Buon per lui…
2) la facoltà concessa agli organizzatori delle gare regionali è stata discussa ampiamente con i presidenti dei comitati regionali e in consiglio federale; la delibera presidenziale ricorda che prima della firma è stato sentito il Consiglio stesso.
Su questo punto sarebbe bene approfondire il valore di questa “ampia discussione”: organi collegiali come il Consiglio Federale, infatti, hanno “potere decisionale” non un semplice “potere consultivo”. Pertanto, se come afferma il Segretario Generale (e non abbiamo motivo per dubitarne), se ne fosse già discusso in Consiglio Federale lo stesso Consiglio avrebbe dovuto mettere ai voti la questione. Il fatto che sul punto non si sia votato e che il Presidente abbia dovuto decidere di proprio pugno “con urgenza” la dice lunga sul rispetto dei ruoli, del principio di democraticità, di trasparenza e di collegialità che dovrebbe contraddistinguere i vertici della FCI. Discutiamone…
3) la facoltà introdotta nel settore strada armonizza quanto accade in altre discipline del ciclismo.
Perchè, in un momento di difficoltà economica, la FCI non ha pensato di armonizzare “al contrario” la disciplina, rendendo cioè gratuite anche le partecipazioni in altre discipline? Chi l’ha detto che per forza bisogna sempre aggiungere? E, ancora, chi sentiva realmente la necessità di una simile “armonizzazione”. E io pago…
4) La FCI non riceve nessun beneficio economico dall’eventuale costo di iscrizione introdotto dal singolo organizzatore. Si tratta di una disposizione rivolta solo a favorire l’attività organizzativa.
Ci mancherebbe pure che la FCI avesse voluto lucrare su una disposizione del genere. Questa frase assomiglia però più ad uno “scarica barile” nei confronti di quegli organizzatori che sceglieranno di imporre la tassa di partecipazione. Sul fatto che ciò sia effettivamente utile agli organizzatori è tutto da dimostrare. Di certo è stato utile ad accendere uno scontro interno al ciclismo italiano..
CIO’ CHE LA FCI NON CHIARISCE – Come detto, i “chiarimenti” firmati dal Segretario Generale Marcello Tolu, non fanno altro che aggiungere benzina sul fuoco. Infatti il Segretario Generale non chiarisce alcuni aspetti che saranno fondamentali nella gestione finanziaria e fiscale di questo eventuale contributo.
Ad esempio, come dovranno essere saldati questi contributi? In contanti? Dovrà essere emessa una ricevuta fiscale per ciascun atleta? E se minorenne, la ricevuta dovrà essere intestata ai genitori?
E ancora, la società che incassa questi soldi come li dovrà classificare? Si tratterà di “semplici donazioni” o saranno introiti da denunciare e per cui pagare i relativi oneri fiscali?
Di fronte a queste e ad altre domande, che con l’entrata in vigore della Riforma dello Sport non sono affatto secondarie, viene da chiedersi perchè, ancora una volta, la Segreteria Generale della FCI si sia impegnata esclusivamente nel “salvare il Presidente” dall’ennesima figuraccia e abbia, invece, rinunciato a fornire dei chiarimenti che potrebbero essere realmente utili a quelle società che decideranno di ricorrere a questo strumento. Sempre che l’introduzione della Mancia di San Valentino venga effettivamente confermata dal Consiglio Federale e ammessa dai Comitati Regionali…