Quattordicesimo all’arrivo delle strade Bianche (terzo italiano assoluto, dietro ai più consolidati: Davide Formolo e il campione italiano Filippo Zana) si tratta di Francesco Busatto. Un nome che dirà ancora poco al grande pubblico generalista, ma che alla sua prima partecipazione alla corsa senese, nella stagione del debutto con i professionisti è sinonimo di punto di ripartenza per il nostro movimento, da diversi anni alla ricerca di specialisti di grandi classiche.
Sempre vigile e mai fuori posto, un senso tattico e una disciplina da veterano sugli sterrati, ha perso posizioni solo negli ultimi venti chilometri di gara, trovando comunque le energie per tenere a stretto contatto il gruppo dei dieci che inseguiva Pogacar, sfiorando così la top 10 per un’inezia. Vuole tornare a Siena – una delle sue corse del cuore – già dal prossimo anno per fare ancora meglio e provare a ridurre il gap con i grandi del palcoscenico.
Il ventunenne originario di Bassano del Grappa ha già in bacheca la Liegi-Bastogne-Liegi riservata alla categoria Under 23 e un contratto in mano con i Belgi della Intermarché fino alla stagione 2025, un ambiente ideale per crescere assaporando tutte le più belle corse del nord a lui congeniali – sarà nella lista dei papabili otto che prenderanno il via di Amstel e Freccia Vallone nel mese di Aprile
– nei suoi obiettivi trovano spazio per quest’anno appuntamenti come: Giro di Svizzera (corsa nervosa che si adatta bene alle sue caratteristiche da grimpeur e uomo veloce) e il Campionato Italiano in Toscana, anch’esso decisamente per le sue corde.
Ci sarà tempo per esordire nei grandi giri a tappe e nelle classiche monumento, nel frattempo si apre ai microfoni dopo l’arrivo di Siena svelando che il suo grande sogno per il futuro sarà quello di partecipare e vincere una delle classiche del nord più nobili: il Giro delle Fiandre; emulando magari un altro grande corridore Veneto in grado di domarla nel 2007, ovvero Alessandro Ballan.