A cinque anni dalla galoppata vincente in terra fiamminga sui muri del Fiandre, a tre dalla splendida cavalcata nella tappa di Stradella del Giro; ci risiamo, Alberto Bettiol torna a sollevare le braccia al cielo e firma un’altra perla con la Milano-Torino. Tre vittorie di peso, prepotenza, e solitudine!
Bettiol è uno che quando colpisce non lo fa per caso, punta al colpo grosso, un amante delle corse raffinate con una storia centenaria alle spalle e delle tappe più affascinanti dei Grandi Giri.
O tutto o niente, o si trova nella giornata della vita altrimenti rischia di naufragare e far perdere le tracce anzitempo. O tutto o niente, si sarà detto quella volta sul Paterberg appena prima di scoperchiare la rasoiata della vita, per poi trovarsi sotto lo striscione d’arrivo incredulo, investito da supereroe. O tutto o niente nell’ultimo mondiale di Glasgow quando partì, come sempre da solo in preda ai suoi demoni ai meno 55 km dalla conclusione per tentare il colpaccio del secolo, giocando a nascondino dietro alle curve e controcurve del tracciato e facendosi riprendere solo dal re Van der Poel sul finale. O tutto o niente in terra Lombardo-Piemontese della Milano-Torino, con rabbia e altruismo per fare un dispetto a chi non gli ha dato due lire dopo i fasti del Fiandre. O tutto o niente al Tour de France 2022 sia nella decima tappa quando tentò anche in quella occasione di fuggire da solo (una fuga nella fuga) per poi alzare bandiera bianca e deporre le armi al gruppo, sia quattro tappe dopo in balia di un attacco micidiale riuscì a scrollarsi il mondo dietro di sè per poi essere sopravanzato in extremis da Matthews. O tutto o niente in quel di Stradella nel 2021 su e giù per le colline del pavese e quell’urlo d’ira a completamento della sua opera.
A volte ritornano, non sempre, ma a volte si. Alberto è tornato per non restare; lui: “O tutto o niente” e ovviamente sempre in solitudine, perché la gloria va presa da soli e senza mezze misure.