E arrivata l’ora del Fiandre, le lancette si stanno allineando sul Belgio e sui più iconici muri fiamminghi; purtroppo la seconda classica monumento della stagione è stata rimessa in discussione dalla mega caduta occorsa durante le fasi finali della Dwars Door Vlaanderen di mercoledì, con l’impossibilità per molti contenders di potersi presentare al via Domenica. Su tutti spicca il beniamino di casa: Wout Van Aert, costretto ad andare sotto i ferri e saltare tutta la primavera; le lancette si stanno per fermare, ecco le ore che dobbiamo segnarci per poter passare un Fiandre un po meno triste.
Ora Wout Van Aert: in quel groviglio di biciclette e corpi spianati a terra c’era anche lui, l’uomo che aveva costruito minuziosamente la sua prima parte di stagione in funzione delle classiche del pavè; quelle che più ama, che più sente, ma che a ventinove anni ancora non è riuscito a vincere. Ha fatto fermare un’altra volta le lancette, di un tempo che sembra ormai remargli contro, con il nuovo che avanza, con le stagioni che passano in fretta, con Van der Poel che aumenta sempre più il suo personale distacco. Dopo i secondi, i terzi posti e i problemi meccanici, è arrivata la caduta più brutta a un passo dalla sua corsa preferita, l’Ora di Wout è ancora ben lontana dal fermarsi, le lancette ruoteranno velocemente per riposizionarsi sulle coordinate della sua prossima corsa, lontana si dai suoi territori preferiti.
Ora Italia: saranno due le teste di serie al via del Fiandre: Alberto Bettiol e Jonathan Milan, il toscano probabilmente arriva con una condizione mai vista prima, senza troppi intoppi e con una vittoria di prestigio già in tasca, il suo palmares parla chiaro, Ronde vinta nel 2019 con la bellissima azione sul Paterberg, anticipando un giovanissimo Van Der Poel. Il portacolori della EF è uno dei pochi che sa come battere l’olandese, che sulle pendenza a doppia cifra proverà a stargli attaccato; occhio però a quei maledetti crampi. Il friulano ha dato invece prova di avere una gran grinta e spirito di adattamento sui percorsi fangosi, nel gruppo della Lidl-Trek con un Pedersen a mezzo servizio e uno Stuyven tagliato fuori dalla caduta di mercoledì, potrà ricoprire più di una valida alternativa. Le lancette quest’anno potranno finalmente tornare a correre dalla nostra parte.
Ora sorpresa di Pasqua: vietato fare sorprese, sono le parole che recita la Ronde, la classica più dura del calendario non lascia scampo al dubbio e alla sorpresa dell’ultimo minuto. In quel districarsi di muri e pietre non c’è tempo per far uscire dal cilindro un nome un pò a caso. Nel recente passato forse solo il nostro Bettiol è uscito a sorpresa, Domenica però la Pasqua e le assenze di diversi big potranno farci avere un nome meno altisonante del solito. Ecco i nomi di otto outsider da tenere in considerazione: Tiesj Benoot, Matej Mohoric, Stefan Kung, Michael Valgren, Tom Skujins, Oier Lazkano, Nils Politt e Jordi Meeus.
Ora Van der Poel: è l’ora di buttar giù l’ennesimo record? l’olandese senza il suo rivale numero uno e senza neppure quella mina vagante di Pogacar potrà tendere la mano al tris, così da raggiungere una cerchia ristretta di atleti (Boonen, Cancellara, Museeuw). Sembra così scontata l’ennesima galoppata vincente verso Oudenaarde, così facilmente realizzabile visto il campo nemico sulla carta lontano anni luce dalle sue gambe e dal suo smalto. L’ora di Mathieu sembra non finire mai, nemmeno le lancette riescono a stargli dietro.