E’ iniziata una delle settimane più calde dell’anno, quella delle Ardenne. Tra Olanda e Belgio prendono vita le corse delle cotes: Amstel, Freccia e Liegi per mettere un punto finale alla prima parte dell’anno caratterizzata da moltissime corse di un giorno e un cerchio ristretto di padroni a domarle. Tre corse e tre stati d’animo: i ricordi delle passate edizioni, i rimpianti che ci hanno lasciato e le rivincite che ancora dobbiamo vivere.
RICORDI:
Quando si parla di settimana delle Ardenne, la mente ci porta velocemente alla memoria Davide Rebellin, la sua tripletta del 2004 rimane ancora unica. Un record che compie quest’anno vent’anni, per un ricordo più vivo che mai. Philippe Gilbert è riuscito nel 2011 ha eguagliare Davide nel tris, il padrone di casa della “semaine ardennaise” (3 Amstel, 1 Freccia e 1 Liegi) nato alla base della mitica Redoute ha infiammato il cuore dei suoi amici valloni e di tutti gli appassionati del ciclismo grazie ai suoi attacchi feroci sul Cauberg, sul muro di Huy e sul rettilineo che tende all’insù di Ans. in casa Italia ricordiamo con piacere la doppietta all’Amstel di Enrico Gasparotto del 2012 e del 2016 (l’ultima vittoria azzurra) così come la bella stoccata sul Cauberg del piccolo principe Damiano Cunego del 2008. Diciassette anni invece è il digiuno dall’ultima vittoria tricolore nella quarta monumento della stagione: la Liegi-Bastogne-Liegi di Danilo Di Luca che attende ancora il suo successore, chi quest’anno potrà farci sognare? in pole position abbiamo quattro signor corridori: Andrea Bagioli, Simone Velasco, Samuele Battistella e Davide Formolo.
RIMPIANTI:
Uno dei rimpianti più grandi per i nostri colori è datato 2012, sul tracciato delle Liegi, Vincenzo Nibali partiva con i gradi di grande favorito e dopo una gara condotta con grande autorevolezza, in prossimità dell’ultimo chilometro si trovava da solo in testa, sull’ultimo scoglio di Ans si fece riprendere e superare da un sorprendente Iglinskiy che negò una vittoria che avrebbe meritato più di chiunque altro, rimane ad oggi la corsa maledetta per l’ex ciclista siciliano, così adatta alle sue caratteristiche ma che mai è riuscito a stringerla tra le sue braccia. A completamento della giornata, sali sul podio anche Enrico Gasparotto, per un secondo e terzo posto che bruciano ancora oggi. Con un pò di nostalgia citiamo le assenze dello spagnolo Alejandro Valverde, ormai ritirato dall’agonismo, che in bacheca si gode 5 Frecce di cui quattro consecutive e 4 Liegi, mica male! Anche il transalpino Julian Alaphilippe non sarà al via quest’anno, uno degli ultimi puncher del gruppo capace di vincere la Freccia per ben tre volte. Due grandi interpreti della settimana che con grande dispiacere non saranno dei giochi in questo 2024.
RIVINCITE:
Tadej Pogacar incolla il dorsale al via di Liegi per rivendicare il mancato successo dell’anno passato, complice quella brutta caduta nelle battute iniziali, anche il suo nemico numero uno Mathieu Van der Poel torna sul campo delle Ardenne per tentare l’impresa impossibile e mai successa: Fiandre, Roubaix, Amstel e Liegi di fila. Chiunque dei due non salirà sul gradino più alto del podio a Liegi avrà già pronta una rivincita per l’anno 2025 o per il prossimo duello. Non potrà essere al via il beniamino di casa Remco Evenepoel che tanto aveva voglia di confrontarsi con quegli altri due per validare ancora di più la sua doppietta del 2022 e 2023 alla Doyenne. Le tre corse saranno una vera e proprio rivincita per alcune squadre che in questa campagna primaverile sono rimaste all’asciutto. Su tutte la belga Soudal-Quick Step, naufragata totalmente sul pavè, cambia completamente gli effettivi per le tre prove affidandosi ad una formazione giovanissima senza punte di primo piano, anche la Bora – hansgrohe ha mancato gli appuntamenti precedenti e con l’ulteriore assenza di Roglic si dovrà far valere dell’esperienza di Maxmilian Schachmann e Bob Jungels.