Cordiano Dagnoni continua ad ipotecare il futuro del ciclismo italiano come se si fosse dimenticato di esserne il rappresentante “pro tempore” (Def: Espressione latina usata per indicare che un incarico, una concessione e sim. sono dati soltanto per un determinato periodo, temporaneamente) e non il despota assoluto (Def: Sovrano che governa con potere assoluto); il Presidente della FCI, dopo aver consegnato nelle mani di RCS Sport fino al 2027 l’organizzazione del Giro d’Italia Under 23 e del Giro Donne, ha fatto approvare dal Consiglio Federale riunitosi nello scorso fine settimana anche il prolungamento dei contratti di tutti i Commissari Tecnici.
I PAGHERO’ – Dalla pista alla strada, passando per il fuoristrada, indipendentemente dai risultati ottenuti, dai progetti realizzati o da realizzare, il Presidente ha distribuito dei pesanti “pagherò” e il Consiglio Federale ha votato favorevolmente il rinnovo di tutti i contratti con i tecnici azzurri fino ad Ottobre 2025.
Tutti uguali, compresi i collaboratori alla Mario Scirea o quasi. L’unico che non ha incassato il rinnovo, infatti, è Daniele Bennati, il CT dei professionisti, il cui rinnovo non è stato probabilmente considerato “urgente” al pari degli altri.
E pensare che sarebbe bastato attendere il prossimo 19 gennaio per lasciare mano libera al nuovo Consiglio Federale di stabilire la rotta per il quadriennio olimpico che ci attende e, di conseguenza, operare le scelte più adatte anche dal punto di vista tecnico.
AM… ADIOS QUANTO CI COSTI? – In pieno stile Dagnoni, però, anche questo rinnovo comprende anche la fregatura per le casse federali.
Infatti, oltre ai quelli dei tecnici, è stato prolungato fino ad ottobre 2025 anche il mega-contratto del team manager Roberto Amadio. I bene informati parlano di un cachet, confermato rispetto a quello attuale, di circa 100.000 euro all’anno per l’ex uomo Liquigas.
Ma, a differenza di tutti gli altri tecnici azzurri, i cui contratti prevedono una clausola rescissoria che consentirà eventualmente di chiudere i rapporti anche in maniera anticipata senza ulteriori spese per la FCI, nel contratto di Roberto Amadio questa clausola non sarebbe stata inserita.
Di conseguenza, per l’uomo di maggior fiducia di Cordiano Dagnoni, chiunque dovesse essere il nuovo Presidente della FCI, è garantito lo stipendio (e che stipendio!) fino ad ottobre 2025.
Sia che Amadio continui a far parte dello staff azzurro sia che si scelga di sollevarlo da ogni incarico e di dare l’addio alla sua preziosa consulenza, insomma, il team manager avrà diritto di ricevere dalla FCI quella che si può considerare un’ottima buonuscita.
Fino a pochi giorni fa a costare era solo il contratto di Amadio, ora sarà anche il suo “Adios” a pesare sulle tasche dei tesserati.
In fondo Cordiano Dagnoni, da buon manager aziendale, in questo quadriennio ce lo ha già insegnato più volte: agli amici non si nega mai un regalo, specie quando a pagare sono le casse della FCI.