Sembra una vera e propria maledizione quella del Presidente della FCI Cordiano Dagnoni: ogni volta che si avvicina con decisione ad un partner importante questo, di lì a poco, finisce nell’occhio del ciclone per questioni che poco c’entrano con l’Italia del pedale ma che, inevitabilmente ne offuscano l’immagine.
Nel dicembre 2023 era toccato a Toyota, appena diventata partner della FCI, affrontare lo scandalo sulla manipolazione dei test di sicurezza che coinvolgeva ben 22 modelli della casa nipponica e che portò al crollo delle azioni Toyota in borsa.
Poco prima, era l’estate 2023, il segretario generale della Federazione ciclistica Rwandese, Benoit Munyankindi, che aveva incontrato da pochi giorni Cordiano Dagnoni con la promessa di firmare nell’ottobre 2023 un accordo di ben cinque anni tra FCI e federazione Rwandese per ospitare gli atleti ruandesi in allenamento sulle nostre strade, venne arrestato per falsificazione di documenti e nepotismo.
Leggendo le anticipazioni della puntata di Report in onda questa sera su Rai3, viene da chiedersi se il prossimo a cadere nella maledizione di Cordiano Dagnoni sarà proprio il Presidente del Coni, Giovanni Malagò (ribattezzato “Malaguai”) ospite in settimana al Giro d’Onore a Milano.
Malagò sarebbe finito sotto la lente di ingrandimento dei giornalisti di report a causa di alcuni rapporti personali confusi con quelli istituzionali tanto da portare ad una gestione “familiare” del CONI. Sullo sfondo c’è la discussione per il quarto mandato che Malagò vorrebbe fare nonostante i regolamenti non lo consentano ma il focus resta sul modus operandi del numero uno dello sport italiano: una consulenza di 135.000 euro per DAO, agenzia di comunicazione e marketing, e i rapporti con Andrea Pignoli, già socio di Malagò, e oggi broker di riferimento del Coni.
Insomma per Dagnoni e i suoi amici, intenti a contare medaglie e risultati ottenuti ad ogni competizione, si prospetta una fine d’anno (e di mandato) tutt’altro che serena…