E’ bastato un fine settimana (o, se preferite, questo articolo di Ciclismoweb.net) e la FCI ha fatto marcia indietro sulla normativa imposta agli Operatori Media per la stagione 2025.
IL COMUNICATO – E’ di oggi il comunicato che porta la firma del presidente della commissione sicurezza, Claudio Mologni, che recita testualmente: “Si informano tutti i Comitati Regionali (…) che, a parziale modifica di quanto fino ad oggi previsto, si ritiene necessario sospendere l’obbligatorietà di tesseramento per quanto riguarda gli OMP (ndr: eh, si hanno sbagliato anche l’acronimo che loro stessi hanno inventato), durante le gare internazionali svolte sul territorio italiano. Per quanto riguarda le gare nazionali e regionali, il Consiglio Federale si riserva di rivedere il piano d’origine”.
Quindi? Quindi a Laigueglia non si applicherà la normativa federale sugli operatori media, così come non si applicherà alla Strade Bianche o alla Popolarissima. Mentre per tutte le altre gare, comprese quelle che si corrono già domani e domenica? “Si vedrà”.
DISFATTA ANNUNCIATA – Una vicenda paradossale quella degli Operatori Media: nata di corsa a fine dicembre, su disposizione del Consiglio Federale, tutto si è consumato in due mesi di corsi, polemiche, tessere pagate e poi non richieste ne controllate sulla linea d’arrivo. Una disfatta annunciata che, al netto di ogni polemica, si sarebbe potuta evitare (così come si sarebbe potuto evitare il disturbo a operatori, fotografi e giornalisti) se si fosse partiti da una analisi seria della situazione e dal confronto con gli operatori del settore che sono quotidianamente sulle strade.
La comunicazione di oggi, peraltro, arriva in grave ritardo: siamo venerdì, a meno di 24 ore dalla prossima gara e dopo che due giorni fa si è tenuto l’ennesimo corso per Operatori Media. In più si tratta di un comunicato che lascia aperti ancora numerosi dubbi: se è chiaro che nelle gare internazionali non si applicherà la norma, infatti, viene da chiedersi cosa significhi la frase “Il Consiglio Federale si riserva di rivedere il piano d’origine”. Innanzitutto perchè non ci risulta che il Presidente della Commissione Sicurezza sia anche il portavoce delle volontà del Consiglio Federale; secondo perchè, in attesa che il Consiglio Federale riveda il “piano d’origine”, cosa accadrà? Bisognerà applicare questa benedetta regola oppure fare come se non esistesse?
La questione non è di lana caprina. Perchè tra le motivazioni che si sono date all’introduzione di questa norma è stata la necessità di avere una copertura assicurativa per i media che vanno in corsa o sulla linea d’arrivo: ebbene, se tra quegli operatori sulla linea d’arrivo saranno presenti dei soggetti non tesserati e non assicurati, cosa risponderà l’assicurazione in caso di incidente?
E I SOLDI? – Ma in tutto questo mare magnum di incertezze la questione assume anche un tono concreto. Dove finiranno i soldi spesi? Secondo un calcolo spannometrico stiamo parlando di circa 15.000 euro racimolati dalla FCI in questo mese e mezzo. Tutti coloro che hanno pagato 30 euro per il corso e altri 60 euro per la tessera FCI, verranno indennizzati dalla Federciclismo? Oppure passerà tutto in cavalleria e quei soldi resteranno lì a risanare parte del bilancio federale?
Non ci spingiamo, poi, a chiedere cosa ne sarà delle casacche verdi, perchè immaginiamo che chi se le è comprate, da oggi potrà tenersele come ricordo di un’altra vicenda memorabile che porta la firma di questa FCI…