Per il secondo anno consecutivo la campionessa del mondo Annemiek Van Vleuten è andata volontariamente dove le altre donne non hanno mai osato prima: il camp maschile della Mitchelton Scott.
Un ritiro speciale “point to point” che si svolge dal 2018 e che è entrato da subito nell’immaginario collettivo degli appassionati. Dieci giorni di ritiro in cui si affrontano ogni giorno 200 chilometri su strade differenti ed hotel diversi ogni sera. Lo scopo è quello di “svuotare il serbatoio” con un carico di allenamenti sulla distanza ma senza intensita.
Dopo il grave infortunio al ginocchio del 2018, la Van Vleuten è stata inserita in questo training camp dal responsabile delle prestazioni del team femminile, una vecchia conoscenza del ciclismo italiano, Gene Bates che in passato aveva vestito anche la maglia della Zalf Euromobil Désirée Fior.
Nonostante l’impegno sia stato esagerato, tanto da spingere la Van Vleuten oltre ogni limite, la campionessa del mondo si è sempre vestita e truccata per prendere parte alla cena serale nel tentativo di nascondere la propria stanchezza e impedire alla squadra di limitare la sua partecipazione agli allenamenti nei giorni seguenti.
“Lo scorso anno questo allenamento mi ha fatto bene” ha spiegato la Van Vleuten “Alla mia seconda gara, la Strade Bianche ho ritrovato il successo, poi è arrivato il Giro Rosa e il Campionato del mondo”.
Una avventura che ha ispirato una nuova web-serie il cui primo episodio è intitolato “Una dei ragazzi” che regala agli appassionati uno sguardo da dietro le quinte delle motivazioni, delle sfide e dell’impatto della presenza della campionessa olandese all’interno del ritiro maschile della Mitchelton Scott.
“Questa avventura mi ha permesso di accumulare tanti chilometri nella preparazione invernale tanto che ho scoperto di averne più di tanti professionisti maschi, come Egan Bernal” ha concluso con il sorriso “Vleuty”.