La prima giornata che ha segnato lo stop dello sport italiano porta con sè anche un altro provvedimento destinato ad incidere sul prossimo futuro del ciclismo.
STOP IN 4 REGIONI – Quattro regioni: Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, infatti, hanno adottato un decreto comune che blocca qualsiasi manifestazione pubblica (quelle sportive comprese) sino al 1° marzo.
Una decisione che in un sol colpo cancella il Memorial Polese di San Michele di Piave (Tv), in programma sabato 29 marzo, il 2° Trofeo B&P di San Daniele Po (Cr), il 40° Gp Ceda di Mareno di Piave (Tv) e la 58^ Coppa Belricetto di Belricetto (Ra). In pratica nel prossimo fine settimana, al momento, l’unica gara che si potrà disputare sarà l’8° Gp Industria di Civitanova Marche (Mc).
Nelle prossime ore potrebbero però arrivare ulteriori restrizioni che potrebbero interessare anche la prova marchigiana e pure la circolazione su strada degli atleti per il momento non contemplata tra i divieti adottati. Quattro Regioni si fermano per una settimana e anche il ciclismo si appresta a prendersi una settimana di riposo nella speranza che sia l’unica ma con la consapevolezza che lo stop anomalo potrebbe protrarsi ben oltre il 1° marzo.
LUNGA GIORNATA – La domenica si è aperta di buon mattino con la richiesta di alcune società di poter trasferire la propria iscrizione da Castello Roganzuolo (gara annullata) alle altre prove che si sono disputate a Torre e a San Bernardino. Una possibilità negata dalla Struttura Tecnica in ragione della difficoltà di controllo e dell’alta necessità di evitare il diffondersi del contagio. Dopo mezzogiorno è arrivata la conferma del Presidente Renato Di Rocco, presente a Roma in occasione della manifestazione dedicata alla Sicurezza: “Si ritiene di non autorizzare il trasferimento degli iscritti della gara trevigiana nelle altre due gare. Spostare e scegliere eventuali partecipanti sarebbe troppo discrezionale. Meglio prevenire a prescindere” ha fatto sapere il numero uno del ciclismo italiano.
AMAREZZA A CASTELLO ROGANZUOLO – Cancellato alle 6 di questa mattina il Gp De Nardi di Castello Roganzuolo (Tv) è stata la prima gara ciclistica italiana a fare i conti con il Coronavirus. Un fatto che ha lasciato l’amaro in bocca agli organizzatori: “All’una e trenta di notte, tra il sabato e la domenica mi ha chiamato Igino Micheletto, presidente del comitato veneto della FCI avvisandomi dell’opportunità di cancellare la corsa perché un paio d’ore prima era stato inviato al Coni un decreto ministeriale che invitava le federazioni a far annullare qualunque manifestazione sportiva con effetto immediato. Abbiamo ragionato sull’opportunità dell’annullamento con l’accordo di risentirci al mattino” racconta il presidente della Sanfiorese, Gastone Martorel.
“Questa mattina alle 7 mi ha chiamato anche Giorgio Dal Bo, presidente provinciale, che mi ha detto di controllare se c’erano tra gli iscritti squadre provenienti da aree contagiate, sia lombarde che venete e di lasciarle di conseguenza fuori dall’elenco partenti ma ormai la gara era già di fatto annullata. Abbiamo smontato il palco, tolto le transenne, disdetto medici, ambulanze, giuria e perso 4.000 euro di investimento. Spero almeno che il Comitato Veneto della FCI mi risarcisca della tassa tecnica di 500 euro. Per carità il presidente Igino Micheletto mi ha rassicurato dicendo che cercherà di farmi recuperare la corsa, di rimetterla in calendario magari nella giornata in cui facciamo correre anche gli esordienti e gli allievi. Si vedrà. Però potevano anche aspettare qualche ora e lasciarci fare la gara come è accaduto a Venezia per il Carnevale” chiosa Martorel.
Un collegamento, quello con il virus cinese che Martorel ha vissuto in prima persona: “Io vado ogni mese in Cina per lavoro. Costruisco impianti di riscaldamento per capannoni in Cina, nella zona di Pechino. Chi viaggia da e verso la Cina lo fa non con voli diretti ma con scali. E’ facile chiudere i voli diretti verso l’Oriente. Ma per chi ci arriva facendo scali? E così per lo sport. Potevano bloccare da domani le corse. Comunque ormai è tardi per lamentarsi, la giornata è andata”.